CALCIOMERCATO INTER SVINCOLATI / MILANO – Questa è la storia… di uno di noi, cantava Adriano Celentano nell’indimenticata ‘I ragazzi della via Gluck’. Questa è la storia, ad esempio, di Esteban Cambiasso. L’ultimo, specifichiamo ‘grande’ acquisto dell’Inter a parametro zero; che tanto zero non sarà stato, visto che in genere i giocatori in scadenza ricevono dalla società interessata un cosiddetto bonus alla firma, o meglio dire alla non firma del rinnovo contrattuale con il club del presente.
L’argentino arrivò all’Inter via Real Madrid nell’estate 2004 (aveva 24 anni), dopo che venne ‘consigliato’ da Fabio Capello a Massimo Moratti: ai tempi, i due erano a stretto contatto. Approdò in sordina alla Pinetina, senza che nessuno se lo filasse di striscio. Facchetti e Branca alla presentazione, Mancini in panchina: il ‘Cuchu’ ci mise poco tempo per entrare nelle grazie del mister nerazzurro, che lo piazzò immantinente al centro della mediana, con il compito di coprire le avanzate dei compagni di reparto e la difesa, avendo anche la licenza del gol. Fu, ragionando col senno di poi, un colpo straordinario. Cambiasso diede lustro alla ‘Beneamata’, aiutandola a vincere in Italia, in Europa e nel mondo.
Poi, nel gennaio 2010, fu il turno di Goran Pandev: il macedone, dopo una lunga sfida dialettica e processuale con la Lazio, si liberò a costo zero, permettendo all’Inter di ricomprarlo qualche anno dopo averlo venduto alla stessa società biancoceleste. Finta ala nel 4-2-3-1, Pandev divenne subito il gregario perfetto dell’Inter di Mourinho, che mesi dopo si prese scudetto, Champions e Coppa Italia. Il Triplete, per qualche smemorato.
In mezzo a Cambiasso e Pandev arrivarono altri giocatori senza sborsare un euro per il cartellino: da Karagounis (il greco era duttile e aveva una buona tecnica individuale, ora al Fulham) a Dacourt, passando per Maxwell: il brasiliano arrivò col ginocchio rotto dall’Ajax, venne parcheggiato all’Empoli per un anno e rimesso in sesto dal quel brav’uomo di Bisciotti, un luminare che ha ridato vita alla carriera di molti pedatori. Oggi tocca a Campagnaro, seppur tante cose in seno all’Inter siano cambiate.
Raffaele Amato