Tema ‘scudetti’: quando Mazzarri rispose per le rime alla Juve

Walter Mazzarri (Inter.it)

NUMERO SCUDETTI JUVENTUS MAZZARRI / MILANO – A una settimana dalla discussa sconfitta in Supercoppa – Pechino, 4-2 bianconero ai tempi supplementari -, Walter Mazzarri, al tempo allenatore del Napoli, rispose con questo tono e tali parole alla Juventus, che definì il comportamento della squadra azzurra, la quale non si presentò alla cerimonia di premiazione in forma di protesta per lo scellerato (non per tutti) arbitraggio di Mazzoleni – che, tra le altre cose, espulse due giocatori campani, Pandev e Zuniga – privo di un benché minimo spirito olimpico: “Mi sarebbe piaciuto vedere come avrebbe reagito chi ha parlato se avesse subito tutto quello che abbiamo subito noi. E poi da che pulpito… La Juve non è quella società che sostiene di aver vinto 30 scudetti quando più sentenze dicono che sono 28? Farebbero meglio a stare zitti“.

Dopo quella famosa sconfitta, l’allenatore toscano pensò addirittura di abbandonare il Napoli: “A Pechino siamo stati cornuti e mazziati. Sono stato zitto in questa settimana, ho rivisto la partita contro la Juventus 4-5 volte e a mente fredda c’è stato un momento in cui mi volevo dimettere, ho avuto voglia di smettere. L’errore tecnico ci può stare, ma sono state violate le regole. Behrami ha subito un rigore clamoroso, ma ci può stare. Non ci può stare, però, che si applicano due metri di giudizio diversi. Se l’arbitro manda via un nostro calciatore per proteste deve farlo anche con la squadra avversaria. Niente premiazione? Forse ne avevamo troppi sotto la doccia… La nostra protesta non è stata nei confronti dell’avversario, ma di chi è o dovrebbe essere super partes e quindi garantire la legalità e l’uguaglianza”.

 

R.A.

 

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