INTER-JUVENTUS CONFERENZA MAZZARRI /MILANO – Dodici punti in due, zero e appena un gol subito nei primi centottanta minuti di campionato. Cinque sigilli a testa, e una voglia matta di battersi e abbattere il nemico sportivo di sempre. Inter contro Juventus è soprattutto la sfida di due mondi completamente diversi l’uno dall’altro; è Mazzarri contro Conte, Palacio contro Tevez. E’ il ‘Biscione’ contro la ‘Vecchia Signora’. Duello scudetto? Troppo presto per dirlo. Il derby d’Italia via gustato, goduto. Quello che andrà in scena domani alle 18:00 – stadio ‘Meazza’ – sarà il 161esimo della storia, il meno atteso ma chissà, forse il più importante degli ultimi due anni. L’Inter non batte in casa la storica rivale dall’aprile 2010, un 2-0 firmato da Maicon ed Eto’o. Ecco le parole della vigilia di Walter Mazzarri, tecnico nerazzurro, in diretta su Interlive.it.
Un solo allenamento per preparare Inter-Juventus… Troppo poco?
“Sono abbastanza esperto, non commento questa situazione per evitare polemiche. Nei limiti del possibile cercherò di dare tutti gli inpit possibili per fare bella gara”.
Solo ieri sono rientrati i nazionali sudamericani, un bel problema.
“A livello generale noi cerchiamo di migliorare e migliorarsi. Ieri abbiamo provato a correggere gli errori che abbiamo fatto a Catania. Bisogna essere più attenti fin dal primo minuto, per assurdo in Sicilia la prima occasione l’hanno avuta i nostri avversari”.
Questi tre punti, come detto da Conte, valgono più per l’Inter?
“Addosso abbiamo ancora i retaggi del passato, la cosa più importante è fornire una prestazione all’altezza. Poi il calcio è strano, i risultati possono far cambiare i giudizi”.
Spera di rivedere l’Inter-Juventus di questa estate?
“No, io vorrei vedere l’Inter ammirata in campionato, togliendo gli errori compiuti sia contro il Genoa sia contro il Catania”.
L’Inter non batte in casa la Juventus da tre anni…
“Sì guarda sempre e solo al risultato. A me interessa anzitutto vedere come si comportano i miei giocatori in campo, se eseguono quello che proviamo in allenamento”.
Firmerebbe per un pareggio?
“Anche quando allenavo la Reggina, ai miei giocatori dicevo che ‘non bisogna pensare al risultato, ma cercare di applicare sul campo quello provato in allenamento durante la settimana’. Questa è da sempre la mia filosofia. La Juventus ha vinto lo scudetto nella stagione passata con la miglior difesa. A volte non si danno molta autorevolezza ai numeri, ma i fatti sono questi. Come mentalità le mie squadre hanno sempre creato enormi difficoltà agli avversari, è chiaro che sabato dovremo essere anche solidi e compatti per tener testa a una squadra come la Juventus. Certo, un risultato positivo, anche il pareggio, ci darebbe maggiori sicurezze facendoci aumentare la nostra autostima”.
Alvarez potrebbe essere la chiave della partita?
“Non credo che un giocatore possa cambiare o far vincere una partita. Bisogna essere squadra, in questo tipo di calcio con i ‘solisti’ si fa fatica. Finora, comunque, Alvarez ha dimostrato lucidità”.
Se domani l’Inter dovesse vincere, Mazzarri diventerebbe un idolo: un’eccessiva pressione potrebbe ‘sciogliere’ la squadra?
“Siamo solo alla seconda giornata di campionato, due o tre rondini non fanno primavera. L’anno scorso l’Inter vinse a Torino, però poi sappiamo tutti come ha concluso la stagione. L’importante è avere continuità, al di là della partita di domani, che è solo la terza giornata di campionato”.
Quanti scudetti ha la Juventus, 29 o 31?
“Non sta a me dirlo, ma credo sia meglio per tutti discutere di calcio e basta. Meglio per noi e per i tifosi”.
Ha percepito in questi giorni l’enorme rivalità tra Inter e Juventus?
“Certo, ogni momento. Ma questa sana rivalità è un bene per il calcio, per lo sport in generale”.
Molti tifosi e opinionisti han detto che questa Inter somiglia molto alla prima Juve di Conte. E’ vero?
“Io non le vedo tutte questa similitudini, non so come e dove sia uscita questa cosa”.
L’anno scorso l’Inter battè la Juve dando l’impressione di poter competere per lo scudetto…
“Una squadra, dato che si parla di campionato e scudetto, non può essere valutata in una partita. Al di là del risultato di domani, posso dire tranquillamente che nelle due partite precedenti già si sia visto qualcosa di nuovo e di positivo. Vincere domani e poi perdere le altre, non avrebbe alcun senso. Dobbiamo avere attenzione sempre, non solo contro la Juventus”.
Cosa ne pensa della non convocazione di Tevez nella nazionale Argentina? Palacio è meglio di Tevez?
“Mi ricordo, per esempio, che in passato non veniva chiamato Cambiasso nella nazionale albiceleste, eppure lui era un titolare dell’Inter di Mourinho. Credo che ogni allenaori abbia le proprie convinzioni, a seconda delle convinzioni tecnico-tattiche. Comunque, a me fa piacere che un mio giocatore venga convocato in Nazionale”.
Milito è pronto per Inter-Juventus?
“Il giocatore sta bene, però bisogna valutare la sua crescita di giorno in giorno. Domani lo convoco, però prima di tutto viene il bene della squadra”.
Moratti ha detto che ha voluto fortemente Taider, è vero? Domani è in ballottaggio con Kovacic?
“E’ un ragazzo interessante, ma non solo io l’ho voluto. In questo momento sta bene fisicamente, mentre Kovacic non è ancora nella condizione migliore, non dimentichiamoci che ha saltato tutto il ritiro a causa di un infortunio”.
C’è un ‘Cavani’ nella rosa attuale dell’Inter?
“Ogni giocatore è diverso dall’altro. Palacio però è bravo come Cavani ad attaccare la profondità, pur essendo un attaccante completamente differente”.
E’ d’accordo con chi dice che domani la favorita sia laJuventus?
“Giusto, però a volte nel calcio non vince la più forte. In genere, contro squadre più forti vengono fuori maggiori stimoli, che spesso portano a delle prestazioni ben più sostanziose”.
Ci può dare, come faceva Mourinho, la formazione dell’Inter in anticipo?
“Vorrei, ma non posso. Debbo ancora sciogliere alcuni dubbi, parlare con alcuni giocatori e valutare dopo la partitella di oggi”.
Inter-Juventus arriva troppo presto?
“Direi di sì, però il calendario bisogna accettarlo cosi com’è. Domani vediamo che succede…”