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Inter-Juventus 1-1: Icardi illude. Superbo derby d’Italia dei nerazzurri

Cambiasso e Vidal (Getty Images)

INTER-JUVENTUS / MILANO – Quasi felici e contenti: termina in parità dopo tre stagioni il derby d’Italia, valido per la terza giornata di campionato. L’Inter di Mazzarri, vittoriosa nelle prime due giornate, impatta con vigore sulla cinica Juventus di Conte, al termine di una partita accorta e con tanti squilli di trombe nella seconda frazione di gioco. L’1-1 finale porta le firme di Icardi, al primo gol in maglia nerazzurra, e Vidal.

SCELTE QUASI ANNUNCIATE – Mazzarri conferma il 3-5-1-1 che bene ha funzionato col Genoa e a Catania. Mediana compatta e attenta, Guarin con maggiori propensioni all’offesa, Taider nel contenimento, preferito a Kovacic, la cui condizione è ancora poco brillante. Alvarez, jolly tattico ancor prima che tecnico, a sviolinare dietro il finto centravanti Palacio, bravo a flottare e ad aprire i varchi per gli esterni. Milito parte dalla panchina. Conte, invece, recupera Barzagli per la difesa, che si regge nei piedi del ‘profondista’ Bonucci e del dirompente e confusionario Chiellini; mentre in attacco seleziona Vucinic, a dispetto di Quagliarella, al fianco di Carlos Tevez, bravo a non dare punti di riferimento ai difensori avversari e a rifinire l’interno Vidal. A centrocampo l’architetto Pirlo e Pogba, che staziona assai più sulla sinistra, vicino all’ala atipica Asamoah.

NAGAPALO – L’Inter parte subito forte e male, nemmeno al primo minuto e dopo un’opaca azione offensiva sull’esterno, Jonathan sbaglia il passaggio favorendo il contropiede della Juve; Tevez dribbla Nagatomo e serve al centro d’area Vucinic, ma Juan Jesus recupera sventando la minaccia. Al 13′ la prima grande occasione per la ‘Beneamata’: su corner da sinistra piomba il pallone sui piedi di Nagatomo, che coordinandosi al volo coglie il palo; Buffon era sulla traiettoria della palla. La squadra di Mazzarri è troppo elettrica, il che la induce all’errore: Guarin perde alcuni banali palloni, Taider e Alvarez appariscenti e fuori dall’azione. Juve che affida a Bonucci e Pirlo la bussola della manovra, il primo garantisce spesso lanci lunghi in profondità, validi per gli attaccanti o per l’interno Vidal, il secondo è invece bravo ad allargare il gioco sulle corsie esterne, ben controllate dai terzini d’ala nerazzurri.

INTER IN DIFFICOLTA’ – La transizione interista è caotica, la mediana troppo schiacciata verso Handanovic, ciò non fa altro che favorire il palleggio, peraltro lento, della ‘Vecchia Signora’. Alvarez si sacrifica accorrendo su Pirlo, che comunque gode di eccessiva e incomprensibile libertà. Regge l’urto perché gli juventini commettono sciocchezze nell’ultimo passaggio e perché Cambiasso, fin qui criticato per il suo irrisorio dinamismo, protegge e annulla in cassazione molte interessanti verticalizzazioni del sempre illuminato e smarcato Pirlo. Che al 31′ imbecca Pogba in area di rigore, il francese stoppa al volo prima di ciccare a favore di Handanovic; pericolo scampato per gli uomini di Mazzarri. I quali sembrano dare segnali di risveglio cinque minuti più tardi: Palacio vola sulla fascia e serve al centro un delizioso cross per Nagatomo, anticipato sul più bello da Lichtsteiner. Al 41′ seconda palla gol per l’Inter: Alvarez superbo, ruba la sfera Pirlo partendo con passo timoroso in contropiede; l’argentino serve sull’esterno Taider, che è bravo a penetrare in area e a concludere in porta; pronto e attento Buffon, il quale devia in angolo il rasoterra del francoalgerino.

CAMBIO SCENEGGIATURA – Nella ripresa Conte sostituisce il rozzo e ammonito Lichtsteiner con Isla, mentre Mazzarri conferma l’undici della prima frazione di gioco. La partita cambia sceneggiatura: comanda ritmo e spazi l’Inter, e funziona perfettamente il triangolo offensivo Alvarez-Palacio-Guarin, il quale crea qualche grattacapo alla retroguardia bianconera. Al 51′ Cambiasso pennella per Palacio in area di rigore, ‘El Trenza’ è bravo a tagliare in due l’assetto dei due centrali Barzagli e Bonucci, meno a piazzare il pallone; il suo colpo di testa, infatti, risulta candido per Buffon. Un minuto più tardi è lesto Guarin a saltare a destra la catena esterna della ‘Madama’, servendo un assist al bacio per l’onnipresente Palacio, sfortunato nella circostanza perché anticipato sul più bello da Barzagli. Al 59′ dà cenni di vita la formazione torinese: Tevez parte in velocità trovando terreno fertile sull’esterno destro, converge al centro e serve Vidal in area di rigore, ma il destro del cileno termina distante dalla porta interista. Solo fuochi di paglia.

ICARDI ILLUDE – L’Inter tiene testa, è più aggressiva rispetto al primo tempo, il pressing di squadra è efficiente e funzionale anche sul regista Pirlo, limitato nelle idee e braccato sulle caviglie dall’asse mediana ‘bauscia’. Al 68′ Mazzarri tira fuori Taider – in crescita nella ripresa – inserendo Icardi, che va a piazzarsi vicino a Palacio. Alvarez scala dietro a fare la mezz’ala sinistra. All’ex centravanti della Sampdoria bastano cinque minuti per scacciare i fantasmi di Milito, rimasto in panchina: al 73′ ‘Ricky Maravilla’ con tenacia ruba la sfera a Chiellini e poi serve nello spazio il giovane argentino, il quale è lesto e preciso a battere in rete con un diagonale a mezza altezza imparabile per Buffon. Ma la festa nerazzurra dura poco: due minuti più tardi va in frantumi il vantaggio interista; Asamoah penetra sull’esterno sinistra e dal limite dell’area serve Vidal, lasciato solo da Alvarez (80′ esce per far posto a Kovacic) che, anziché salire su di lui in copertura, rimane fermo in linea coi suoi compagni favorendo lo stop-e-tiro chirurgico del cileno per il momentaneo pareggio juventino. Il match si gioca su ritmi alti, agonismo sprezzante e animo per l’Inter, che a conti fatti avrebbe meritato molto di più del pareggio, anche se allo scadere Isla si è divorato il beffante 1-2. La strada per Mazzarri, che ha indovinato tutte le mosse, è ancora lunga e in salita, ma una cosa è certa: è quella giusta.

 

IL TABELLINO

INTER-JUVENTUS 1-1
73′ Kovacic (I), 75′ Vidal (J)

INTER (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Guarin, Cambiasso, Taider (Icardi 68′), Nagatomo; Alvarez (Kovacic 80′); Palacio. Panchina: Carrizo, Castellazzi, Samuel, Rolando, Andreolli, Wallace, Pereira, Kuzmanovic, Belfodil, Milito. Allenatore: Mazzarri

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (Isla 46′), Vidal, Pirlo (Padoin 87′), Pogba, Asamoah; Tevez, Vucinic (Quagliarella 80′). Panchina: Citti, Storari, Ogbonna, Peluso, Motta, De Ceglie, Giovinco, Llorente. Allenatore: Conte

ARBITRO: Orsato di Schio
Assistenti: Di Liberatore e Cariolato. Quarto uomo: Nicoletti. Assistenti di porta: Banti e Damato

NOTE: ammoniti Campagnaro e Ranocchia (I) al 14′ e 63′; Lichtsteiner e Vidal (J) al 16′ e 62′

 

Raffaele Amato

 

Raffaele Amato

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