INTER SAPHIR TAIDER / MILANO – Benino nel primo tempo, dove però ha fin troppo ciondolato (aveva le gambe troppo timorose) sulla fascia sinistra; superlativo nella ripresa, in cui ha dimostrato sostanza e intelletto al cospetto della mediana bianconera, più forte e collaudata di quella nerazzurra. Voto al derby d’Italia disputato da Saphir Taider: sei e mezzo, con fiducia anche sette. “E’ stata una sfida bellissima, siamo stati contenti della nostra prestazione, ma adesso quella partita è finita e dobbiamo guardare avanti, alla prossima, al Sassuolo“, dichiara il francoalgerino ai microfoni di ‘Sky Sport’. Guardare avanti, fissandosi degli obiettivi. Quali, per l’Inter? “Vedremo strada facendo. E’ solo l’inizio di campionato, la strada è molto lunga”.
La parola scudetto, per fortuna, non esce dalla bocca di un ragazzo intelligente come lui: “In Italia ci sono tante squadre forti: Juventus, Milan, Napoli, Roma… Il campionato italiano quest’anno è assai competitivo“. Da Pioli a Mazzarri, per Taider è cambiato ben poco: “Sono due allenatori simili: Pioli mi chiedeva di difendere e di inserirmi appena ne avevo l’opportunità. Mazzarri parla tanto con noi a livello calcistico e umano. E’ un tecnico che ha già fatto bene in Italia e noi lo seguiamo per continuare cosi”.
Indossare la maglia nerazzurra a soli ventuno anni, un onore e tante responsabilità: “Ho lavorato tanto per arrivarci, ma adesso c’è bisogno di crescere ogni giorno. Mi prometto ogni giorno di migliorarmi sempre di più. Non mi pongo alcun limite“. Curiosità finale per far contento qualche tifoso: a chi si è ispirato per la cresta? “A nessuno. Anzi, a me stesso”, conclude Taider.
R.A.