INTER MORATTI / MILANO – Ieri sera ha goduto e pianto in cuor suo. La vittoria contro la Fiorentina, 2-1 in rimonta, è forse stata l’ultima al ‘Meazza’ da presidente dell’Inter, a esser pignoli da azionista di maggioranza del club nerazzurro. Che tra oggi e lunedì prossimo passerà nelle mani e nel portafoglio di Erick Thohir, l’indonesiano con la faccia buffa ma con un patrimonio famigliare che raggiunge i 12 miliardi di euro. Lo ha ammesso a denti stretti, anzi, a microfoni spenti, “ogni momento potrebbe essere quello giusto”, solo dopo aver parlato a cuore aperto con i suoi dipendenti. Ore 11 di giovedì 26 settembre, tutti riuniti nella sala ‘Coppe’ di Corso Vittorio Emanuele, centro nevralgico della ‘Beneamata’ che fu, che è e che sarà. Discorso diretto, semplice, da padre a figli. In silenzio, parla Massimo Moratti: “Con tutto quello che si legge, era giusto chiarire. Stiamo per concludere questa trattativa – come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Dovete continuare a credere nell’impegno della famiglia, ma ora dovete pure iniziare a fidarvi del nuovo gruppo indonesiano. Perché non si tratta di un gruppo che entra e di uno che esce bensì di due famiglie che si uniscono per il bene dell’Inter. Bisogna aprirsi all’Oriente. Continuate a lavorare con impegno e state tranquilli per il futuro”. Traspare emozione, alla quale si aggiunge un piccolo mancamento, presto superato. L’era Moratti è agli sgoccioli, nel C.d.A. straordinario di lunedì verranno chiariti gli ultimi dettagli della questione societaria. A fine ottobre, lo sbarco di Thohir, il nuovo numero uno dell’Inter.
R.A.