Inter, Thohir-Nainggolan: verità o forzatura giornalistica?

Radja Nainggolan (Getty Images)
Radja Nainggolan (Getty Images)

INTER THOHIR-NAINGGOLAN / MILANO – Il presunto approdo di Thohir nel mondo nerazzurro, nell’ordine pronosticato a luglio, metà luglio, inizio agosto, dopo Ferragosto, i primi di settembre, metà settembre e così via (adesso qualcuno dirà, “visto, avevo ragione io”), è sempre andato di pari passo a quello del centrocampista in forza al Cagliari, Radja Nainggolan. Ciò, per un semplice motivo: il belga, ieri in gol contro l’Inter grazie alla sfortunata deviazione di Rolando, ha origini indonesiane (il padre è nato nello Stato del sud-est asiatico), proprio la stessa nazionalità del magnate prossimo a diventare azionista di minoranza del ‘Biscione’; l’acquisto del cagliaritano, secondo gli espertoni di business applicato al calcio, potrebbe favorire e incrementare, previa massiccia e autorevole ‘campagna commerciale’, lo sviluppo del ‘marchio’ Inter (il termine ‘brand’ meglio lasciarlo ad altri) in tutta l’area asiatica – dove la ‘Benemata’ può contare già su quasi 2 milioni di seguaci – e, quindi, il conseguente incremento del fatturato, che attualmente viaggia sulle stesse cifre di quello del Borussia Dortmund (che ha assai meno prestigio), 185 milioni di euro (2012), ventisei in meno rispetto a quello del 2011. Ma Nainggolan, senza girarci intorno, non è un campione in grado di infiammare o far crescere i guadagni della società nerazzurra (non è né BeckhamCristiano Ronaldo, parlando dal punto di vista dell’immagine)… Tradotto: l’accostamente della mezz’ala all’Inter, solo perché un indonesiano sta per rilevarne la maggioranza, potrebbe seriamente trattarsi solo di una forzatura giornalistica, messa in atto a maggior ragione quando il mercato è finito – stamattina, per esempio-, ovvero quando c’è molto meno da scrivere. Nessuno, o quasi, sa quali siano i progetti futuri di Thohir, cioè che Inter e che società costruirà, anche se certamente sarà meno famigliare (ci si augura) rispetto all’attuale.

 

Raffaele Amato

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