INTER THOHIR MORATTI / MILANO – Ci siamo, forse. Per ‘La Gazzetta dello Sport’, oggi nascerà ufficialmente la nuova Inter di Erick Thohir. Nel pomeriggio – fuso orario permettendo – il magnate indonesiano e Massimo Moratti apporranno in calce le proprie firme sui due contratti di acquisto-cessione del club nerazzurro.
Il primo, è quello in cui vengono stabiliti termini e costi dell’operazione (che sarà di circa 250 milioni di euro); il secondo, invece, quello riguardante i cosiddetti patti ‘parasociali’, ovvero dove sono illustrate le linee programmatiche della ‘Beneamata’ che verrà. Si attendono i comunicati ‘congiunti’, preparati in questi giorni dalla ‘Community Group’, società di consulenza nell’ambito della comunicazione alla quale ha chiesto ‘aiuto’ la cordata asiatica. A Thohir il 70 per cento delle quote, alla famiglia Moratti il restante 30.
Ultimi nodi da sciogliere: il numero di membri che andranno a comporre il prossimo Consiglio d’Amministrazione: dai sette, come accordi iniziali (4 al tycoon, 3 al petroliere), ai possibili otto, con l’aumento dei posti da quattro a cinque in favore dell’imprenditore di Giacarta. Chi sarà il presidente dell’Indo-Inter? Forse Moratti, che però vorrebbe venissero concesse delle deleghe operative al figlio Angelomario – il quale dovrebbe rimanere vicepresidente della società -, oppure una ‘figura’ vicina allo stesso Thohir.
Nell’assemblea dei soci, prevista il prossimo 29 ottobre, verrà ufficializzato l’ingresso di nuovi soci e del nuovo azionista di maggioranza. Il programma a breve termine di Thohir (e dei suoi compagni d’avventura, Roeslani e Soetedjo) è molto semplice: ripianare le perdite e poi ricapitalizzare. A giugno, invece, la possibile rivoluzione societaria. Tutti a rischio, perché nessuno verrà considerato un intoccabile.
R.A.