INTER MAZZARRI / MILANO – A causa del suo 3-5-2 – spesso uguale a quello di tanti altri – Walter Mazzarri è stato spesso tacciato di essere un ‘difensivista‘, espressione che in Italia e nel mondo viene utilizzata per offendere o criticare, a torto, il lavoro di quegli allentori che alla fine dei giochi ottengono comunque dei risultati: “Il mio è un calcio veloce, verticale, nel quale si arriva in porta con pochi passaggi. Gli attaccanti, con me, hanno sempre ottenuto il massimo – spiega Mazzarri a ‘Tuttosport’ -. Penso a Cavani, ma anche ai meno famosi Bellucci, Amoruso e Bianchi“. Il sanvincenzino non ama i giovani, questa l’altra accusa: “E’ un paradosso. La mia carriera da allenatore è partita proprio dal settore giovanile, io godo a lanciare i giovani. Ma per vincere un campionato con i ‘giovani’, ci vorrebbero diciotto Maldini“.
Passiamo invece ai ‘vecchi’ dell’Inter – senza offesa -, Milito e Zanetti: “E ‘ un peccato che il ‘Principe’ si sia infortunato (stiramento al retto femorale della coscia sinistra: un mese di stop, ndr). Diego ci avrebbe permesso di compiere il salto di qualità. E’ uno dei pochi top player del calcio internazionale. Zanetti è un giocatore eclettico, sa fare tutto. Se non cambiamo modulo, anche se potrebbe succedere, potrei farlo giocare alternativamente sulle due fasce, oppure come mezz’ala. In emergenza, potrebbe fare anche il terzino della difesa a tre”, spiega in conclusione l’allenatore interista.
R.A.