INTER ZANETTI / MILANO – Da oggi è nelle librerie l’autobiografia di Javier Zanetti, scritta assieme al giornalista Gianni Riotta, dal titolo “Giocare da uomo”. Ecco alcuni stralci del primo capitolo del libro, concesso gratuitamente dalla ‘Mondadori’ a lettori e tifosi nerazzurri: “Sono concentrato sull’allenamento, è la mia vita di ogni giorno. Sono famoso fra i tifosi – e vengo preso un po’ in giro dagli amici – perché mi sono allenato anche il giorno del matrimonio con Paula, la madre dei miei tre bambini. Avevo del tempo, e allora perché non farlo, sfilandomi il tight da cerimonia? Nella vita c’è sempre tempo per tutto, ma dobbiamo saperlo trovare, il tempo, avere metodo, non lasciare che la vita ci sfugga via in fretta senza che ce ne accorgiamo. Forse aver giocato oltre mille partite, centomila minuti inesorabili sul campo, mi ha insegnato a rispettare il valore del tempo. Il tempo somiglia a un miraggio, a un’illusione ottica, e a volte può tradirci”.
Divertente l’episodio che ha co-protagonista Samuel Eto’o, compagno all’Inter di Zanetti dal 2009 al 2011: “Unico calciatore ad aver vinto due Triplete, ossia campionato, coppa nazionale e Champions League nello stesso anno, il 2009 e il 2010, ricorda ridendo che in una partita entrata nella storia – al Camp Nou, nella semifinale di Champions League contro il Barcellona del mio amico Lionel Messi, per molti la più forte squadra di sempre – passandogli accanto gli gridai per incoraggiarlo, dopo un suo strepitoso recupero difensivo, lui attaccante costretto da un’espulsione a fare il terzino: ‘Bravissimo, Samu, dai che manca poco!‘. Rinfrancato, Eto’o alzò gli occhi verso il tabellone, scoprendo però che eravamo solo al 37’ del primo tempo. Non ti prendevo mica in giro, grande Samuel, ma da capitano, nella tensione, dovevo ricordarti che possiamo governare il tempo, non lasciarci mettere sotto. Stamattina presto, mentre mi alleno con Luis (fisioterapista nazionale argentina, ndr) e calcolo il tempo degli esercizi, la mente vaga – capita quando provate a concentrarvi e il corpo fatica – e allora alzo lo sguardo intorno a me, per riprendere il filo dei pensieri”.