INTER THOHIR / MILANO – Erick Thohir per acquistare il 70 per cento dell’Inter, ha creato una società ‘veicolo’ denominata International Sports Capital, alla quale appartengono anche i suoi soci-amici nonché connazionali, Rosan Roeslani ed Handy Soetedjo. L’investimento iniziale è pari a 250 milioni di euro, soldi che verranno immantinente utillizzati per coprire parte dei debiti della società nerazzurra e per effettuare l’aumento di capitale di circa 50 milioni.
IL PROFILO – Thohir è un imprenditore di 43 anni. Possiede e dirige la Mahaka Media, azienda che si occupa di editoria, telecomunicazioni e web; detiene la maggioranza del Dc United (costata 50 milioni di dollari), squadra di calcio della Major League soccer americana ed ha fra le sue mani (ancora per poco) il 15 per cento dei Philadelphia 76ers, team di basket Nba, un investimento fatto due anni fa e costato ben 21 milioni di dollari. Inoltre, è presidente della Federbasket indonesiana e della Lega Basket del sud-est asiatico, oltre che comproprietario degli Indonesia Warriors e del Satria Muda BritAma Jakarta (basket indonesiano).
PROGETTO ECONOMICO – Il ‘modello’ economico-finanziario per gli indonesiani, è il Bayern Monaco. Gli obiettivi, da questo punto di vista, sono chiari: rilancio definitivo e globale del marchio Inter, a partire proprio dal mercato asiatico. Quindi, i primi cambiamenti all’interno del club verranno effettuati proprio nell’ambito del settore commerciale, in pratica il peggio gestito e curato dall’impero Moratti. Per il futuro, c’è in serbo il progetto stadio, il quale dovrà servire ad incrementare il fatturato, che oggi si assesta sui 170 milioni di euro, escluso le plusvalenze. Thohir e soci vorrebbero raggiungere le cifre (400-500 milioni) di quelli delle quattro grandi d’Europa, ovvero Real, Barcellona, Manchester United e, appunto, Bayern Monaco. Fino a toccare e superare, nel giro di due-tre anni, quota 300 milioni (fonte: ‘La Gazzetta dello Sport’).
PROGETTO SPORTIVO – Il ‘modello’, in questo caso, è l’Arsenal. Puntare e comprare i migliori giovani in circolazione sul mercato, oltre che valorizzare di più e a larga scala il proprio settore giovanile. Con l’intento di tenere basso il monte stipendi, in modo da poter spendere molti più soldi per i cartellini dei giocatori di prospettiva, i quali un giorno potranno essere rivenduti a cifre ben più alte rispetto all’investimento fatto inizialmente. Non ci saranno colpi alla Bale, come ha sottolineato nell’intervista Moratti, pur ricordando che i ‘Gunners’ di Wenger quest’estate abbiano speso oltre 50 milioni di euro per il tedesco Ozil. Imprescindibile, comunque, l’accesso e il ritorno in pianta stabile in Champions League, che garantirebbe maggiori liquidità alle casse del club nonché ancor più appeal nel mercato internazionale. I due progetti, in fondo, vanno di pari passo. A braccetto. Per questo saranno fondamentali due figure: il manager che si occuperà anzitutto della gestione sportiva; e l’allenatore, che potrebbe essere o non essere ancora Mazzarri.
NUOVO CDA – Il nuovo Consiglio d’Amministrazione, che assai probabilmente verrà presentato nell’assemblea dei soci ‘straordinaria’ – data ancora da fissare, ma ci sarà a metà novembre -, sarà composto da otto membri: cinque per l’azionista di maggioranza: Thohir, Roeslani, Soetdejo, Shreve e un mister X (Jason Levien?); tre per l’azionista di minoranza: Moratti, il figlio Angelomario e Rinaldo Ghelfi, lo storico ‘uomo dei conti’ della famiglia del petroliere. Shreve, uomo d’affari americano ma che vive e lavora in Indonesia, avrà poteri di firma e deleghe alla gestione finanziaria, e inoltre collaborerà a stretto contatto col direttore generale Fassone. Delineate strategie e programmi futuri. La nuova Inter può partire.
R.A.
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