INTER MORATTI THOHIR / COLOGNO MONZESE – Oggi l’assemblea dei soci, ieri la lunga intervista ai microfoni di ‘Inter Channel’. Che potremmo anche intitolarla il ‘lungo racconto’ di Massimo Moratti, che ha innanzitutto parlato di Erick Thohir, ufficialmente il nuovo azionista di maggioranza del club nerazzurro, in parole povere il suo erede al timone della ‘beneamata’.
“E’ tendenzialmente allegro come carattere e fa simpatia come modo di fare. E’ ambizioso e questo è un bene per le conseguenze che può avere sulla società e poi è un grande lavoratore, si dà da fare dalla mattina alla sera e ha molto il senso dell’amicizia. Thohir ha con sé questi due soci (Roeslani e Soetedjo, ndr) che sono con lui da 25 anni, che ho conosciuto e che mi sembrano molto interessanti anche se diversi l’uno dall’altro. Si tratta di un gruppo che potrà dare molto, la loro difficoltà può essere quella di vivere lontani, ma se ne rendono conto e sono prudenti. Non vogliono minimamente essere invadenti, non vogliono fare la figura dei prepotenti“.
Thohir “simpatico e sempre allegro”, “però non ha vissuto 50 anni di storia dell’Inter, ma quando si fa il presidente si fa in fretta a diventare tifosi perchè è tale la sofferenza – sottolinea il petroliere -. Io Presidente della futura Inter? Essendo abituato ad avere un ruolo, non che fosse importante, ma che avesse una certa responsabilità, è difficile cambiarlo. Questi signori, con molta cortesia, mi chiedono di restare. Troveremo la soluzione migliore, magari il nuovo presidente sarà ancora italiano, ma non io…”.
La società nerazzurra in mano a imprenditori stranieri, una cosa impensabile fino a qualche tempo fa: “Dopo il Triplete, considerando che abbiamo dovuto cambiare allenatore (Benitez, ndr) e si era creato un clima strano perchè chi era arrivato aveva un po’ fastidio del passato, ho cominciato a pensare che le esperienze le avevo fatte tutte e allora sarebbe stato bene guardarsi in giro anche perchè non è leggerissimo sostenere una squadra di calcio personalmente.
C’era un’opportunità interessante con i cinesi, poi ci sono stati dei problemi in casa loro e la cosa di per se non è potuta andare avanti, ma è pur sempre rimasta l’idea di trovare un socio, qualcuno di internazionale. Si sono fatti vivi questi indonesiani con un entusiasmo tale che ci ha preso. Sono sinceramente entusiasti, in più hanno un mercato notevole che si può sviluppare sempre con il nome della nostra società. Trovo che sia giusto, se non passare la mano, almeno non sentirsi protagonisti sempre”, conclude Moratti.
R.A.