INTER I DUE PARADOSSI DI MAZZARRI / MILANO – La vittoria contro l’Hellas avrà sicuramente ridato morale ad un’Inter che , nelle gare precedenti, aveva appena collezionato due punti (2 pari contro Cagliari e Torino, una sconfitta casalinga contro la capolista Roma). Una vittoria che ha convinto meno riguardo la prestazione della squadra. Un’Inter figlia di due grandi paradossi: miglior attacco, insieme a a quello della Roma, con una sola punta e una difesa che scricchiola maledettamente da quando Campagnaro è out.
La formazione di Walter Mazzarri continua a segnare reti in quantità industriale, nonostante l’assenza di un attaccante di peso, di un bomber di razza, alla Diego Milito per intenderci. A maggior ragione se si tiene in considerazione lo scarso utilizzo dei giovani Icardi e Belfodil. A fare la differenza è il miglior Palacio, con 8 gol (uno ogni 90 minuti) e una sapienza tattica da trascinatore. Così, se i 23 gol messi a segno sono un segnale più incoraggiante,ad impensierire Mazzarri ci sarebbe il secondo paradosso, ovvero quello della difesa: se il problema è una certa svagatezza di Ranocchia, che sembrava aver superato certe sue titubanze; se il problema sono gli eccessi offensivi di Juan Jesus; oppure se siamo dinanzi al caso Campagnaro, quando c’era lui tutto era a posto, ora che è assente (dovrebbe rientrare domenica a Udine) la fase difensiva si complica. Sommando tutto questo, Mazzarri ha detto di essere pronto al rilancio di Samuel, e magari a qualche idea di turn-over, per far vedere, per esempio, quanto vale Andreolli; e magari per riproporre Rolando, che in silenzio si è ritagliato il suo piccolo spazio. Intanto i numeri parlano chiaro: con Campagnaro l’Inter ha subito 2 gol in 5 gare, mentre nelle ultime 4 partite senza l’argentino ne ha subiti 9. L’ex Napoli sarà pure il marcatore più puro che l’Inter ha in rosa, ma urge una registrata difensiva. A Mazzarri la palla…
L.P