INDONESIANI INTER / MILANO – L’Indonesia è il nuovo centro nevralgico del mondo nerazzurro, stando alle Inter news che circolano da un pò di tempo. Tutto è nato dall’interesse dell’imprenditore Thohir, che dopo una travagliata trattativa col presidente Moratti, preso da mille dubbi e perplessità prima di dire definitivamente addio al suo amato club dopo quasi diciannove anni di impero, è diventato ufficialmente il nuovo azionista di maggioranza del club nerazzurro, assieme ai suoi fedeli soci Roeslani e Soetedjo, lo scorso 15 ottobre. Il Berlusconi d’Asia, che parla un giorno sì e l’altro pure, sulla stregua del suo predecessore, aiuterà certamente la Beneamata ad allargare i suoi orizzonti commerciali nel Paese del sud-est asiatico, dove vivono circa 240 milioni di abitanti e di questi ben 11 milioni – secondo una stima approssimativa – sono appassionati e agguerriti tifosi interisti.
Come tra l’altro dimostrato a inizio estate 2012, nella tournée che vide l’allora Inter di Stramaccioni giocare qualche amichevole a Jakarta (la Capitale), accolta e accompagnata da un tifo quasi simile a quello di Milano, in pieno stile Curva Nord con cori e incitamenti personali verso giocatori e, soprattutto, Massimo Moratti. Proprio il presidente dell’Inter, che per gli interisti indonesiani era ed è tuttora una vera icona. Un simbolo, più del capitano Zanetti o, per esempio, del Principe Milito, con tanto di vari Fan Club e pagine Facebook al seguito.
Questo, poi, viene confermato a noi di InterLive.it dalle interviste esclusive rilascaite da alcuni indonesiani, sostenitori nerazzurri dalla testa ai piedi, che sui vari social network – ma anche nella vita di tutti i giorni – condividono passione e viscerale amore per i colori del cielo e della notte: “Sono molto deluso e arrabbiato dalla cessione dell’Inter – dice Henry -, perché adesso la società non è più di un imprenditore italiano come Massimo Moratti. Però, se questa operazione è proprio necessaria per il futuro…”, aggiunge sempre Henry, che su Thohir non si sbilancia più di tanto: “Non lo conosco, come tutti so solo che è un uomo d’affari”. Diverso, invece, il parere di Rio, altro ragazzo indonesiano ‘malato’ di nerazzurro: “Thohir renderà orgogliosi tutti noi indonesiani. Credo che contribuirà alla crescita dell’Inter, magari proprio con il supporto e l’aiuto di Moratti”.
“L’Inter è un club che trasmette grande senso di appartenenza – spiega ancora Henry -, anzi è più di un semplice club… è filosofia, essere interisti è uno stile di vita, un modo di vivere e di pensare. Amo l’Inter dal 1998 – ci confessa Denny -. Il mio sogno è venire a vederla dal vivo allo stadio ‘Meazza’. Della Beneamata ho amato e amo tanti giocatori, da Ronaldo a Materazzi, senza dimenticare capitan Zanetti. Il mio primo campione nerazzurro preferito fu Djorkaeff – svela orgoglioso Rio -. L’allenatore che c’è adesso mi piace. Per me Mazzarri è l’unico, dopo Mancini e Mourinho, che è riuscito a dare un’organizzazione e un gioco all’Inter”, sottolinea Henry, che tra i suoi ‘preferiti’ inserisce l’onnipresente Zanetti, molto famoso anche in Indonesia, e Recoba.
Gli indo-Inter sognano e sperano, come del resto tutti gli interisti d’Italia e del mondo. Sperano in un club migliore, sognano il grande campione come Reus del Borussia Dortmund, tanto per citare un nome fatto a noi di InterLive.it. E, come Rio, finalmente un connazionale da idolatrare in maglia nerazzurra: “Andik Vermansyah, lo ammiro tanto”, vedere per giudicare. L’Indonesia non è solo il centro nevralgico, è soprattutto la seconda casa dell’Inter. Una casa enorme, stracolma di tifosi pronti a soffrire e gioire assieme e per lei.
Raffaele Amato