CALCIOMERCATO INTER CUADRADO / MILANO – Renderebbe più imprevedibile l’Inter attuale, soprattutto nelle partite più difficili, quelle dove il risultato fa enorme fatica a sbloccarsi. Ma Juan Cuadrado, uscendo dal campo degli improbabili scenari mercatari, è destinato a rimanere un sogno di Walter Mazzarri e della maggior parte di tifosi interisti.
Il colombiano è un’ala d’attacco, ma col tempo potrebbe compiere un percorso di maturazione tecnico-tattico in grado trasformarlo più propriamente in una seconda punta, adatta a spaziare per tutto il comparto offensivo agendo anche alle spalle di un solo attaccante, a supporto e con maggiori possibilità di trovare la via del gol. Il suo cartellino è in comproprietà tra Fiorentina e Udinese, anche se è già alla sua seconda stagione in viola.
Come lui stesso ha ammesso dopo la partita di Europa League contro il Pandurii, l’intenzione è quella di prolungare il matrimonio con il club dei Della Valle (“Io sono felicissimo a Firenze, sono tranquillo e pronto ad accettare la proposta di contratto”), che sanno benissimo di avere fra le mani un potenziale da almeno 30 milioni di euro, cifra con cui si sono liberati la scorsa estate di Jovetic, andato al Manchester City, giocatore certamente meno decisivo e più soggetto a infortuni del 25enne di Necoclì.
Proprio qui sta il primo ostacolo che eventualmente incontrerebbe l’Inter sulla strada per Cuadrado: il prezzo da pagare per portarsi a casa l’inarrestabile colombiano, oggi indecifrabile – anche se prima si è scritto 30 milioni – perché il suo cartellino è ancora spezzettato in due, a giugno sarà comunque altissimo. Secondo ostacolo: la concorrenza straniera.
Tante società seguono e vogliono Cuadrado, tutte più ricche e appetibili rispetto all’Inter, ma anche alle stesse Juve, Napoli, Roma e Milan. D’altronde i Della Valle han mostrato fermezza sul mercato, non cedendo alcun loro asso a club rivali nello stesso campionato. Loro, come ogni persona sana di mente, mai venderanno Cuadrado all’Inter, seppur essa abbia cambiato padrone. Da Moratti, prima amico poi nemico dopo lo scandalo Calciopoli, a Thohir, un perfetto sconosciuto ancora poco inquadrabile sotto vari aspetti.
R.A.