Inter con un solo attaccante? Walter Mazzarri non ha colpe

Diego Milito (Getty Images)
Diego Milito (Getty Images)

INTER MAZZARRI / MILANO – Tifosi e non, esperti di questo e di quello. In coro, quasi unanime: “Mazzarri deve giocare con due punte“. A bocce ferme, potremmo dar loro ragione. A bocce ferme. Ma guardando la rosa dell’Inter, che finora ha segnato più di tutte in Serie A (30 reti), e buttando un occhio all’infermeria, l’allenatore nerazzurro non ha potuto e non può fare altrimenti. Una (mezza) punta, per forza. Il parco attaccanti è così composto e così falcidiato: Icardi, mai al cento per cento e ora in recupero dopo l’operazione all’ernia; Milito, un rebus enorme quanto una casa, ai box per uno stiramento, e che forse rientrerà nel prossimo derby del 22 dicembre; Belfodil, che non è un centravanti e finora ha convinto solo a tratti (quando ha voglia). Quindi, tolti i tre, non (gli) resta che Rodrigo Palacio. Per fortuna, potremmo aggiungere. L’argentino fa reparto da solo, è evoluto tatticamente e vede la porta come un bomber vero (9 gol in stagione). Ovvio che non basta. Altrettanto ovvio che a gennaio servirà rafforzare il reparto offensivo, dando al tecnico un valore aggiunto di esperienza e capacità per puntare con più convinzione all’agognato terzo posto. A meno che Milito (“Con lui avremo più punti”, ha detto Mazzarri, al quale si potrebbe consigliare di utilizzare Alvarez più vicino alla porta e non nella linea di centrocampo) non ritorni il vero Milito, a partire dell’anno nuovo. Cosa a cui è difficile credere, tenendo a mente età e curriculum ‘infortunistico’ dell’argentino.

Raffaele Amato

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