Inter, Icardi: “Messi grandioso. Batistuta il mio idolo. E su Maradona dico…”

Mauro Icardi (foto Facebook)
Mauro Icardi (foto Facebook)

INTER ICARDI MESSI BATISTUTA MARADONA KOVACIC… / MILANO – In attesa di far esplodere definitivamente il suo potenziale in campo, dopo aver fatto parlare di sè più per il gossip, e la relazione con Wanda Nara, Mauro Icardi, in un’intervista rilasciata alla rivista ‘Style’, parla dei suoi idoli, della vita milanese, della nazionale argentina. L’arrivo in Italia con l’ex fidanzata, ed i continui spostamenti:”Abbiamo deciso in accordo, stavamo insieme da più di 3 anni. A questa età sono cose belle finchè durano, lei è tornata alle Canarie da sola. Poi è venuto il resto. Sono di Rosario, la città di Messi. Da piccolo sono andato in Spagna, dove ho giocato nel Vecindario. A 15 anni mi ha preso il Barcellona, tre anni dopo la Samp e ora l’Inter”.

NAZIONALE, MESSI,BASTISTUTA,SHOPPING MILANESE E SOCIAL NETWORK – Maurito non nasconde la voglia di indossare la casacca della nazionale e spiazza tutti quando gli chiedono chi è il suo idolo: “L’Argentina? E’ una questione di cuore, mi sento sudamericano. Messi il mio mito? E’ grandioso, ma il mio idolo è Batistuta, che l’Italia conosce. Vorrei essere come lui”. Barcellona, Genova e poi Milano. Due città di mare contro il capoluogo lombardo: “Barcellona è sul mare ed è piena di centri commerciali. A Genova sono stato benissimo, mi mancavano solo i negozi. Ora sono a Milano, i top dello shopping, ma non c’è il mare. Cosa compro? Orologi, cappellini, smartphone e tablet. Social network? Sempre piaciuti, è come una droga. Il tempo libero lo passo in giro per negozi e locali e guardo qualche film in televisione. Se sto con qualche compagno di squadra? Appena arrivato a Milano Zanetti, Cambiasso, Samuel e altri interisti sudamericani mi hanno portato a spasso. Ora giro con Mateo Kovacic, che è croato, siamo della stessa età e ci capiamo bene. A parte il calcio? La caccia, che in Italia ho sospeso, e la pesca subacquea”.

INVESTIMENTI,IL PAPA, MARADONA, IL SOGNO – Giovane,brillante, da poco anche ricco: “Se ho fatto investimenti? Ho appena iniziato a guadagnare. Ho comprato una casa alla Gran canarina, poi sarà la volta di Buenos Aires. A Barcellona mi sono comprato, di seconda mano, un Hammer H2 tutto dorato. Certo non passavo inosservato”. Come tutti gli argentini, anche Maurito sembra essere religioso: “Si vede che tiene alla gente umile. Loro lo capiscono e sono con lui. Zanetti lo ha incontrato e ne parla con entusiasmo”. Non poteva mancare il capitolo Maradona: “E’ un grande, non lo giudico. Ogni argentino per lui ha una specie di venerazione. E’ un simbolo del paese”. Due anni in Serie A, in uno dei campionati più duri: “Scontri con avversari? Ne ho prese e date tante. C’è un ventrale del Bologna di cui non ricordo il nome, che quando stavo ala Samp mi ha martoriato”. Il sogno nel cassetto: “Lo ho già realizzato giocando in club importante e in nazionale. Spero che continui senza incubi”. Ultima battuta su cosa non piace degli italiani: “Spagnoli e argentini sono più allegri. L’allegria per me è come la carne grigliata: il piatto migliore al mondo”.

L.P

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