INTER CLAMOROSO MAZZARRI-SASSUOLO RISCHIO ESONERO / MILANO – Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni e forse Mazzarri. La carneficina di allenatori potrebbe aumentare in casa Inter. Il 2014 non sarà certo un anno da ricordare per l’Inter e per Mazzarri. Non positivamente almeno,stando a quanto riportato dal sito ‘Sportmediaset’. Con il tracollo in casa della Juventus i nerazzurri hanno raccolto la quarta sconfitta in sei gare (Coppa Italia compresa), ma a preoccupare oltre ai numeri è la mancanza di reazione e orgoglio della squadra. Ma se la classifica non piange, col Sassuolo sarà comunque l’ultima chiamata per svoltare. La sirena dell’allarme ad Appiano Gentile sta risuonando incessantemente ormai da tempo. Resta inascoltata però, forse questo è proprio il problema dell’Inter. Un anno zero più nei fatti che nelle intenzioni di inizio stagione, con la squadra che dalla sconfitta in amichevole contro il Chiasso del 16 novembre scorso, la prima partita di Thohir, non si è mai ripresa. Eccezion fatta per il derby, vinto 1-0 con il tacco di Palacio nel finale, l’Inter non trova i tre punti in campionato dal 9 novembre. Un’eternità per una squadra studiata per tornare in Europa in carrozza e lottare per i primi tre posti a dispetto delle dichiarazioni dello stessoMazzarri. La luce si è spenta e il primo ad andare in confusione è stato proprio il tecnico toscano. Nelle ultime dieci partite solo Sassuolo, Livorno e Catania hanno fatto peggio degli otto punti raccolti dall’Inter. Più l’eliminazione dalla Coppa Italia: un disastro culminato allo Juventus Stadium.
PRO E CONTRO MAZZARRI – Sulle colpe si potrebbe discutere senza fine. I Mazzarriani ed i contrari, potrebbero passare ore intere senza mai trovare un accordo comune. E se la verità sta sempre in mezzo, ecco come risulterebbe semplice capire come i demeriti vanno suddivisi. Fermiamoci un attimo: le squadre entrano in campo alle 20.44, il consueto scambio di gagliardetti mostra Chiellini con Nagatomo a centrocampo. Nagatomo? Esatto, proprio il nipponico. Nulla da togliere al giocatore asiatico, ma se il capitano dell’Inter è lui si fa presto a capire la caratura della squadra nerazzurra. Jonathan non è Asamoah, Kuzmanovic non è Vidal, Taider non è Pogba, il giovane talento Kovacic non è Pirlo. La realtà dei fatti è che l’Inter di Torino è troppo inferiore ad una Juventus forte e rodata. Insomma, non si può non tenere in considerazione una rosa limitata, che conta persone ormai sul via del tramonto e giocatori non da Inter. Se a questo ci aggiungi un imperterrito accanimento con un 3-5-2 anonimo, ecco come le colpe possono dividersi. Juan Jesus mostra i suoi limiti tattici (vedi la rete del 3-0), Kuzmanovic non ha ne tempi ne gamba, Jonathan non fa il suo compito, Nagatomo non sfonda, Rolando si addormenta spesso e l’isolato Palacio non attraversa il suo miglior momento. Mazzarri non sarà certo esente da colpe, ma usarlo come capro espiatorio non sembra essere corretto. E se Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri e Stramaccioni hanno fallito qualcosa vorrà pure dire.
Luigi Perruccio
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