INTER MORATTI / MILANO – “Zanetti è la storia dell’Inter. Non solo per la qualità, ma anche per la serietà. Se a Javier chiedi di una partita col Milan o con la Juventus di dieci anni fa, non solo ti sa dire com’è andata ma anche le ragioni per cui bisogna odiare l’una e l’altra”. Così Moratti ai microfoni di ‘TeleLombardia’. Il presidente onorario nonché azionista di minoranza del club nerazzurro, ha sponsorizzato lo storico capitano (che a fine stagione dirà addio al calcio) e, allo stesso modo, punzecchiato e consigliato a distanza il patron Thohir.
“Zanetti con me sapeva per certo che sarebbe potuto diventare addirittura presidente – riporta ‘Inter.it’ -. Potevo pensare di farlo con una persona che sa tutto, che rappresenta l’Inter, che è stimato e che ha l’immagine giusta. E che magari potesse fare anche le interviste al mattino al posto mio – scherza il petroliere, che poi precisa -. Adesso per lui c’è un cambiamento, c’è una persona nuova che non poteva conoscerlo allo stesso modo. Ma mi sembra che abbia sondato, anche perché Thohir è intelligente”.
“Zanetti rimarrà nell’Inter e certamente avrà degli incarichi che, a mio giudizio, devono essere operativi e non rappresentativi – sottolinea l’ex numero uno interista -. Anche perché lui è uno che sa gestire le cose come ha gestito bene la sua vita personale, con la Fondazione Pupi e cose di questo tipo, importantissime. Ha gestito benissimo la sua vita familiare, i suoi investimenti, la sua vita all’Inter. Credo che certamente sarà un ottimo dirigente e questo è quello che gli faranno fare”.
Dopo i baci all’argentino, ecco le carezze all’indimenticato Mourinho: “E’ stato un grandissimo temporale, un colpo di vento che era giusto conservasse quella storia e che non rischiasse di trascinarsi. Un suo ritorno all’Inter? Ora abbiamo Mazzarri, un ottimo allenatore diverso da lui ma con un’altra esperienza. Credo che Mourinho stia inseguendo una sua soddisfazione al Chelsea, che è l’altro club a cui è legato. E’ tornato volentieri lì come tornerebbe volentieri all’Inter. L’occasione per il momento non c’è, speriamo che ci sia in futuro, magari dopo che Mazzarri ha vinto tre scudetti come Mancini“.
Chiosa finale su Recoba, il giocatore dell’Inter più amato da Moratti: “Aveva qualcosa proprio dell’Inter, cioè il fatto di essere sempre sorprendente. Era un giocatore che se messo in campo negli ultimi 10 minuti magari ti faceva tre gol e riusciva a fare delle cose che nel calcio forse non abbiamo mai visto. Essendo un po’ pigro forse non aveva quella continuità e quell’aggressività che un giocatore deve avere, ma al di fuori dalla pigrizia aveva una classe e un talento tali che, per uno a cui piace il calcio, era davvero un gioiellino”.
R.A.