INTER-LAZIO CONFERENZA STAMPA MAZZARRI / APPIANO GENTILE – Nel corso della consueta conferenza stampa della vigilia, Walter Mazzarri ha presentato la sfida che vedrà la sua Inter opporsi alla Lazio di Edoardo Reja. Sfida che, per entrambe le compagini, darà senz’altro indizi significativi anche in ottica Europa League: i biancocelesti sono obbligati a vincere per non dire addio alla qualificazione, ma anche i nerazzurri devono ambire ai tre punti per non rimandare il discorso all’ultima giornata. Su questi e molti altri temi è stato interpellato il tecnico di San Vincenzo: ecco le sue parole riportate in diretta da Interlive.it.
“Zanetti è un leader e ha parlato nel modo giusto. Domani spero che il pubblico sia carico e dia entusiasmo alla squadra, ne abbiamo bisogno per fare la partita giusta e battere la Lazio, anche perché purtroppo veniamo dalla sconfitta nel derby. Javier sa come faccio le mie scelte: domani sarà la sua ultima partita a ‘San Siro’, ma la mia logica è sempre quella di mandare in campo la squadra giusta per battere l’avversario. Sconfitta col Milan? Non ci siamo espressi come avremmo voluto, può capitare e purtroppo è successo proprio con i rossoneri. Abbiamo sbagliato una partita fondamentale, quella contro i rivali storici, ed ora dobbiamo dimostrare che si è trattato di un incidente di percorso chiudendo la stagione con due grandi partite. Fallimento senza Europa League? Prima vediamo come va a finire la stagione. Se saremo fuori dall’Europa faremo le nostre valutazioni, il mio unico obiettivo ora è fare in modo che la squadra possa rendere e vincere la prossima partita”.
“Valutazione su me stesso? Non commento. Io sono consapevole dei miei errori e cerco di migliorarli, Frustalupi lavora con me e sa benissimo che quando si perde mi considero sempre il primo responsabile della sconfitta. Certe cose non le vengo a dire qui, ma senz’altro posso dire che non ho nulla da rimproverarmi perché ho sempre fatto del mio meglio: certe scelte si possono sbagliare, ma l’impegno non è mai mancato. Continuità mai trovata? Ci sono ancora sei punti a disposizione, non farò adesso questo tipo di valutazioni. Proteste dei tifosi? I tifosi hanno sempre ragione. Loro vivono di emozioni e accetto tutte le loro critiche, con qualcuno se la devono prendere e nei momenti negativi è normale che l’allenatore sia uno dei bersagli più evidenti. Mi assumo tutte le responsabilità, il mio compito è anche quello di fare da parafulmine per la squadra”.
“Nuovo modulo? Vedremo. Dovrò lavorare anche sulla testa dei giocatori e impostare un discorso tattico, assicurarmi che sappiano lavorare con la difesa a quattro. Gli interpreti sono quelli giusti, abbiamo anche un elemento che può fare il perno davanti alla difesa, ma poi bisognerà valutare e capire chi sarà confermato e chi saranno i nuovi arrivi. Thohir? Io vivo dei risultati della squadra come i tifosi, però devo anche essere un professionista e il mio compito è scindere sentimenti e razionalità: devo far crescere la squadra anche su queste sconfitte. Penso che chi deve valutare l’allenatore debba ragionare così, poi su quello che ci siamo detti io e Thohir non dirò nulla. Clima da ultimo giorno di scuola? Abbiamo tantissimi giocatori in scadenza di contratto, non dirò altro perché non intendo cercare alibi a questo punto della stagione. Tra due partite vedremo come si sarà conclusa la stagione”.
“Hernanes? Non è mai stato bene da quando è qui, imporsi subito all’Inter non era facile ma lui è felice perché gioca nel suo ruolo ed è stato convocato in Nazionale. Il suo arrivo ci ha aiutati a tornare a vincere, ma sappiamo che sarà molto utile soprattutto per l’anno prossimo. Addio di Zanetti? Fa impressione pensare di non vederlo più in campo. Zanetti è l’emblema dell’Inter da tanti anni, è un pezzo di storia di questa squadra e anche io, da tecnico, non posso non commuovermi nel vederlo lasciare il calcio. Guarin e 11 anti-Lazio? Ho ancora qualche dubbio su chi mandare in campo, potrei anche confermare la formazione che ha perso il derby perché è stato un incidente di percorso, potrei dare fiducia a quegli interpreti. Abbiamo ancora due allenamenti, valuterò tutto con calma. Padroni del nostro destino? Spero che serva a darci l’energia positiva di cui abbiamo bisogno. Io cerco di vincere tutte le partite e se facciamo sei punti non dobbiamo preoccuparci dei risultati degli altri. Io come Mancini alla prima stagione? Le parole di Ausilio le conosco, so tutto quello che pensano i dirigenti prima che lo dicano sui giornali perché vivo e lavoro a stretto contatto con loro. So cosa pensa Thohir, so cosa pensa Fassone e so cosa pensa Ausilio. Le loro idee le conosco perché me le dicono personalmente, poi se le confermano anche sui giornali è un’ottima cosa per voi e il vostro lavoro”.
Alessandro Caltabiano