INTER THOHIR / MILANO – Dalle parole ai fatti. Sorridente, cordiale e deciso. Questo è Thohir: la sua Inter sta crescendo giorno dopo giorno. Con qualche difficoltà, ovviamente. Ma la rivoluzione del patron nerazzurro, cominciata ufficialmente a febbraio con l’addio di Branca, procede dritta mietendo illustri vittime. Il primo, appunto, è stato l’ex direttore tecnico, legatissimo all’ora presidente onorario Moratti. Poi è toccato a Pierfrancesco Barletta, chief executive officer, fare le valigie: e ora, sempre col sorriso, Thohir ha fatto fuori il gruppo storico degli argentini, dai più ribattezzato il ‘clan dell’asado‘. Samuel, Cambiasso, Milito e Zanetti. A salvarsi solo l’ex capitano, ‘costretto’ al ritiro e a studiare per diventare un dirigente dell’Inter. Forse, ma non è così scontato e molto dipenderà da poteri e deleghe che verranno concesse al quarantunenne, prossimo vicepresidente. Presto, molto presto, toccherà scappare con la coda in mezzo le gambe, ma con in tasca una buonuscita da 1 milione di euro, al dottor Franco Combi, in sella dal luglio 2000. Ma l’imprenditore indonesiano non ha solo ‘tagliato’: al posto degli epurati, sono arrivati Michael Williamson, adesso direttore dell’Area Amministrazione, Finanza e Controllo; Luca Innocenti, responsabile delle entrate da stadio; dal 1 luglio sarà operativo Michael Bolingbroke, in arrivo dal Manchester United e prossimo amministratore delegato dell’Inter; è stato promosso Ausilio a capo dell’Area Tecnica in sostituizione dell’ex ‘cigno di Grosseto’ e lo staff medico rivedrà i volti di Nicola Volpi e Daniele Casalini. E pare che i cambiamenti continueranno anche nei prossimi mesi.
R.A.