INTER ZANETTI / MILANO – Javier Zanetti è stato e sempre sarà capitano e Leggenda dell’Inter. L’argentino, vicino ai 41 anni e che contro il Chievo Verona ha giocato l’ultima partita da calciatore, ha svelato qualche divertente aneddoto nel botta-e-risposta con ‘Tuttosport’.
I tre compagni più forti con cui ha giocato?
“Ronaldo, Baggio e Ibra”
Il compagno che si è perso?
“Adriano. Quando gli è arrivata la notizia della morte del padre eravamo a Bari e lui era seduto dietro di me. Da quel giorno si è perso: quando veniva sua madre in Italia stava bene, ma quando era solo, cambiava tutto”.
L’avversario più tosto?
“Kakà, Giggs e Nedved. Quante corse con Pavel…”.
L’allenatore ideale, eccetto Mourinho?
“Simoni e Cuper”.
Perché Lippi ha fallito all’Inter?
“È un concorso di colpe: noi non siamo riusciti a essere la squadra che voleva e lui non era l’allenatore che ci aspettavamo”.
Quella era anche l’Inter di… West.
“Che mito Taribo. Un giorno Lippi in allenamento continuava a urlargli di accorciare su Zamorano e lui non si muoveva. Alla terza volta, gli chiese perché. E Taribo rispose: “Dio mi ha detto di non accorciare. Lippi rispose, ‘Strano, a me Dio non mi ha detto niente’. Altri aneddoti? Era un mese che non tornava in Italia, noi lo cercavamo, provavamo a telefonargli ma nulla. Un giorno si presentò in tunica alla Pinetina: ‘Tranquillo fratello – mi disse – mi sono sposato e da noi si usa fare un mese di vacanza’. Un’altra volta, per farci assistere a una sua predica, ci invitò dicendo che era il suo compleanno. Tutti gli portammo il regalo… Peccato che non fosse vero”.