INTER THOHIR / MILANO – L’assegno da 200 milioni di euro staccato da fondi e banche coordinate da Goldman Sachs, ha fatto ufficialmente scattare l’Era Thohir. Il presidente nerazzurro, azionista di maggioranza dell’Inter dallo scorso 15 novembre, ora avrà le mani ancor più libere per proseguire nel processo di cambiamento della società e delle strategie per riportarla ai massimi livelli nel giro di tre anni. Ma, almeno inizialmente e sportivamente parlando, l’Inter targata Indonesia dovrebbe differenziarsi poco o nulla da quella attuale.
Questo perché manca liquidità per fare mercato in entrata, a meno di cessioni (piuttosto prevedibili) di un paio di giocatori. Dei 200 milioni arrivati, 127 sono serviti a saldare i debiti con gli istituti di credito, mentre altri 40 andranno a cancellare il pegno sul marchio Inter: i restanti 30 serviranno a pagare fornitori e creditori vari, come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’.
Gli obiettivi di Thohir sono l’aumento dei ricavi, attraverso una miglior vendita del prodotto-Inter in Asia e in Sudamerica, e il ritorno in Champions League: ma è chiaro che per quest’ultimo traguardo servirà una campagna acquisti adeguata. Ovvero? Lungimirante e di valore sia per il presente che per il futuro (i dirigenti sono all’altezza?), perché davanti ci sono squadre e club più attrezzati e che necessiteranno di pochi rinforzi per confermarsi nelle prime tre posizioni.
R.A.
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