INTER STRAMACCIONI MAZZARRI / MILANO – Da ‘SportWeek’ arriva un resoconto “aggiornato” sull’esonero di Andrea Stramaccioni da parte dell’Inter e sul motivo fondamentale per cui esso si è realizzato. Secondo il settimanale, infatti, il tecnico romano sarebbe stato un precursore dell’idea rivoluzionaria che adesso Erick Thohir sta cercando – non con poche difficoltà – di realizzare. Ecco cosa si legge: “Strama è stato scaricato da Moratti, nonostante quest’ultimo gli avesse confermato la sua fiducia e la volontà di proseguire il rapporto per rilanciare l’Inter con un progetto rivoluzionario. Il giovane allenatore romano aveva stilato un piano di intervento radicale, che si fondava in primo luogo sulla rimozione di giocatori che turbavano lo spogliatoio (come Cassano) e dei senatori, ormai stanchi e politicamente ingombranti, tramite il blocco dei rinnovi dei contratti. Il preparatore atletico sarebbe dovuto dipendere dall’allenatore, e non più dallo staff tecnico. Dal punto di vista tecnico, si sarebbe puntato su giocatori giovani nel tentativo di realizzare un calcio moderno e più coraggioso, basato sugli esterni offensivi che da sempre sono il pallino di Stramaccioni. Si sarebbe giocato col 4-2-3-1, oppure con il 4-3-3. A questo proposito era già stato bloccato Pierre-Emerick Aubameyang. Moratti era perfettamente d’accordo con Stramaccioni, ma non aveva la possibilità di investire e per di più aveva ormai deciso di vendere la società: per questo motivo ha deciso, seppur a malincuore, di scaricare Stramaccioni. Ora, questi interventi si sono realizzati con l’insediamento di Thohir e con Walter Mazzarri in panchina al posto del tecnico romano; ed ora, Mazzarri intende passare alla difesa a quattro, con esterni più tecnici e offensivi. Ecco che, così, il piano rivoluzionario di Stramaccioni sarà portato a termine del tutto. Si può dire, dunque, che Stramaccioni una squadra ce l’aveva già: è l’Inter che sta cambiando ora, con Thohir e Mazzarri. Non a caso Kovacic e Icardi sono acquisti voluti da Stramaccioni, giovani promettenti che si sono imposti nonostante la diffidenza dell’attuale allenatore nerazzurro”.
Alessandro Caltabiano
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