INTER / MILANO – Anche se c’è ancora qualcuno che la rimpiange, l’Inter di Moratti non c’è più. Quella del nuovo corso, in attesa dei soldi per una ‘vera’ campagna acquisti – servono giocatori importanti, non scarti di altre squadre con prestiti e similari – si differenzia dalla vecchia per un principale motivo: nessuno è più intoccabile. Da Branca a Combi, è finita l’era degli ‘amici di’ o del ‘simpatico, quindi lo prendo all’Inter’. Tutti, dai dirigenti in giù, devono meritarsi il posto. E la conferma. E’ il caso di Zanetti, dal calcio alla scrivania. L’argentino è il nuovo vicepresidente (senza o con quali poteri?), ma anche per l’ex capitano il discorso non cambia: dovrà sudarsi l’incarico, dimostrare di avere competenze al di là di quello che ha dato e fatto vedere in campo. Per questo gli è stato fatto firmare un contratto biennale, ovvero a tempo determinato. Se vali rimani, altrimenti… Le prime mosse di Thohir fanno capire che la “sua” Inter prescinderà da simboli e figure (o figurine alla Figo), e che chi sbaglia prima o poi pagherà le dovute conseguenze.
Raffaele Amato