INTER MAZZARRI / MILANO – Ieri è stato ufficializzato quel che si respirava nell’aria mercatara già da alcuni giorni: ovvero il rinnovo del contratto di Mazzarri fino al 2016. Anche se non era stata del tutto prevista questa accelerata di Thohir nel prolungare il matrimonio col tecnico, di sicuro non particolarmente stimato dal patron e il suo entourage. D’altronde l’imprenditore indonesiano non aveva (quasi) altra scelta. Mazzarri (un buon allenatore per ottimi traguardi: un grande professionista secondo il ‘grande’ Franco Rossi, che al contempo non nutriva tanta stima per il personaggio…) è il tecnico ‘migliore’ per la sua e questa Inter (da tre anni in fase di transizione) che non punta troppo in alto e che quindi non ha grosse pretese sul mercato (non è il Capello o il Mourinho della situazione): non scopriamo l’acqua calda, i soldi sono pochi. In fin dei conti, chi – se non proprio Mazzarri, il quale difficilmente si è pentito della ‘scelta’ fatta un anno fa, tenuto conto del ricco contratto che probabilmente in futuro riuscirà a ottenere solo se dovesse emigrare in Russia, anche se le promesse fattegli da Moratti nel maggio scorso erano sicuramente altre – sceglierebbe di legarsi ad un club, sì prestigioso, che per prendere (e ancora non l’ha preso!) uno come M’Vila, per giunta in prestito, impiega più di un mese.
Raffaele Amato