INTER MEDEL / MILANO – Gary Medel è stato il secondo acquisto più costoso (circa 8,5 milioni, meno di Dodò) dell’ultima sessione di mercato, il rinforzo maggiormente voluto da Mazzarri che inizialmente aveva chiesto Behrami – visto l’impossibilità di arrivare a un profilo come Luiz Gustavo – per sostituire, almeno numericamente, Esteban Cambiasso, al quale non è stato proposto il rinnovo anche per esplicita indicazione del tecnico, intenzionato a voltare pagina nel cuore della squadra. Il mediano cileno, uno dei migliori nel Mondiale brasiliano, capace di giocare pure in difesa, è il nuovo e insostituibile frangiflutti dell’Inter: un motorino, rude e aggressivo ma non cattivo.
Agonisticamente e tatticamente parlando, il tassello perfetto per proteggere la difesa e per dare più libertà d’azione alle due mezz’ali. Sa disinnescare il gioco avversario ma anche, come sottolineato da Mazzarri ieri, far ripartire, seppur con tocchi semplici e non particolarmante fantasiosi. Medel, 27 anni, è anche l’anima della squadra: è sicuro di sé ed è un punto di riferimento per i compagni. Non ha grande tecnica, e si sapeva, però – come Vidic e pochissimi altri – è dotato di grande personalità e di una determinazione che migliorano anche il rendimento dei suoi compagni. Nel giorno in cui quasi tutti parlano del superbo gesto acrobatico e tecnico di Osvaldo, e della splendida punizione di Hernanes, noi abbiamo preferito elogiare lui.
Raffaele Amato