CRISI INTER / MILANO – Non siamo né filosofi né sacchiani, spesso le due cose vanno a braccetto, ma diciamo che all’Inter servirebbero quattro fattori per uscire dalla crisi. Come valore complessivo la squadra resta da quarto-quinto posto, ma quella vista contro Cagliari, Qarabag e Fiorentina corre da una che ha come obiettivo la non retrocessione in Serie B. Fattore atletico: Mazzarri dovrà far ritrovare una condizione fisica più che accettabile ai suoi giocatori, molti dei quali sempre in ritardo nell’anticipo e poco scattanti nella trequarti avversaria. Va bene che un campo da calcio non è equiparabile a una pista d’atletica, un vecchio ex giocatore di una club dilettante un giorno ci disse che ‘se vuoi correre, meglio andare al Coni’, ma nel calcio moderno l’aspetto atletico resta un requisito fondamentale per avere la meglio sul diretto avversario.Dicendo questo non scopriamo nulla.
Fattore Palacio: recuperare l’argentino a pieno regime, unico che può fare la differenza nella zona offensiva (può segnare in tanti modi, anche senza gioco), soprattutto arma indispensabile per il contropiede tanto caro a Mazzarri (anche se lui pare vergognarsene) e a noi che non amiamo solo il tiki-taka. Le ripartenze sono l’essenza del calcio. Fattore Hernanes: ritrovare e ricollocare il brasiliano tra i titolari: a Milano non ha mai incantato, forse il meglio di sé lo ha già dato alla Lazio o forse perché gioca in un ruolo non suo, al pari di uno stato fisico quasi sempre precario. E dato che è poco brillante, il tecnico potrebbe anche impiegarlo come playmaker, magari protetto da un interditore come Medel, in modo da consentire una maggiore qualità nell’avvio azione.
Fattore squadra: nuovo e giusto approccio alla partita, più una maggiore compattezza nelle due fasi. Le ultime Inter sono state troppo lunghe, sfilacciate e anche malmesse tatticamente. Quinto fattore, conseguenziale agli altri quattro: battere il Napoli. Come? Dandogli le chiavi della partita (anche se Benitez non è un fesso, proverà a fare il contrario), chiudendo gli spazi, aspettando e aggredendo (con intelligenza) per poi ripartire. Gli azzurri commettono tanti errori in fase di impostazione e lasciano molti spazi per le transizioni positive. In più la difesa è tutt’altro che solida, ha già subito 7 gol. Mazzarri ha meno di quindici giorni per riprendersi l’Inter e ritrovare anche se stesso.
Raffaele Amato
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