INTER HANDANOVIC / MILANO – In un’intervista concessa ai microfoni di ‘SkySport24’, Samir Handanovic ha analizzato il momento difficile dell’Inter. Ecco le parole del portierone sloveno: “Il lato fisico è collegato a quello mentale, si migliora con il passare dei giorni, allenandosi e giocando. Purtroppo non si può cambiare tutto dal giorno alla notte: se migliora la condizione fisica migliora anche quella mentale. Il nostro gruppo è sullo stesso livello degli altri in lizza per il terzo posto, anche se contro Cagliari e Fiorentina non lo abbiamo dimostrato. Ora le chiacchiere non servono, le cose non stanno andando bene e a volte è difficile contrastare l’andamento degli eventi: noi continuiamo ad allenarci normalmente, dobbiamo avere pazienza perché prima o poi finirà. Tutti i giocatori hanno voglia di vincere, che abbiano 20 o 30 anni. Io mi sento maturo e carico, sono felice di essere in un grande club ma ci vorrà tempo per riportare l’Inter sul giusto binario. L’attacco del Napoli? E’ forte, ma di notte dormo lo stesso. Tutte le squadre hanno qualità in attacco, dipende da come ci presenteremo in campo”.
Handanovic si sofferma poi su alcuni componenti del gruppo: “Mazzarri? Normale essere criticati quando non si vince e non si gioca bene. Abbiamo perso compattezza rispetto all’inizio e quando la squadra si allunga vengono fuori i problemi. Niente è casuale, dobbiamo ripartire dalle cose semplici. Kovacic? L’ho visto ieri, quando giochiamo in casa siamo insieme in camera. Lui è forte ma deve fare esperienza e cambiare cultura del lavoro. Ha tantissimo talento ed ampi margini di miglioramento. Palacio è fondamentale, ci permette di guadagnare tempo ed allungare le difese avversarie”.
Chiosa finale su quanto accaduto durante Serbia-Albania: “Non è la prima volta che una cosa simile succede nei Balcani. La gente non riesce sempre a controllare le emozioni, alcuni non hanno nulla da perdere e sono facile preda per gli altri. Una soluzione intelligente sarebbe stata quella di non mettere squadre a rischio nello stesso gruppo”.
Alessandro Caltabiano