Cesena-Inter 0-1, Mazzarri: “Vittoria che ci voleva, ma sprecato molto. Su Moratti…”

Walter Mazzarri
Walter Mazzarri

CESENA-INTER 0-1 MAZZARRI / CESENA – Finalmente tre punti per l’Inter di Mazzarri, che a Cesena torna a vincere – decisivo il rigore trasformato da Mauro Icardi – dopo un mese di astinenza e le polemiche nate negli ultimi due giorni complici le dimissioni di Moratti da presidente onorario: “I ragazzi sentivano la pressione, la squadra non era serena, per questa ci voleva una vittoria – ha dichiarato il tecnico a ‘Sky Sport’ -. Ma bisognava tirare di più e chiuderla prima: sprecato nove contropiedi per la grande fretta e per assurdo abbiamo giocato meglio quando eravamo in parità numerica. Siamo stati un po’ ingenui e abbiamo rischiato di subire gol su qualche palla inattiva, dove loro erano molto bravi. Ora prendiamoci i tre punti ma in futuro dovremo essere più cinici e maturi“. Perché Vidic in panchina? “Logica del turnover, giovedì ho fatto riposare Ranocchia. Il calcio di oggi non è quello di tanti anni fa, dopo alcune partite il giocatore perde lucidità e quindi bisogna cambiarlo. Vidic dovrebbe tornare titolare mercoledì contro la Sampdoria”.

Da registrare il buon ritorno di Campagnaro: “Purtroppo non l’ho mai avuto a disposizione perché infortunato. Per schierarlo oggi ho anche un po’ forzato il suo rientro, però è un giocatore che ho sempre stimato“. Sul finale ritorna il tema Moratti, giovedì dimessosi dalla carica di presidente onorario: “Da quando sono all’Inter c’è stato un passaggio societario continuo, ma con Moratti ho sempre avuto un bel rapporto, il resto dovete chiederlo alla società. E il giorno dopo le sue dichiarazioni (“se la situazione dovesse precipitare, il tecnico lo vedo nei guai”), è stata male interpretato il mio discorso (“non rispondo per evitare di sprecare energie”). Peraltro l’ex patron ha capito che non volevo mancargli di rispetto. Per il resto dovete chiedere alla società e ai diretti interessati. Io sono parte importante del club, ma resto sempre un dipendente“.

Raffaele Amato

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