INTER MAZZOLA / MILANO â Per celebrare i 72 anni di Sandro Mazzola, il portale âgianlucadimarzio.comâ ha voluto intervistare lâindimenticato eroe della Grande Inter. Ecco le parole dellâex centrocampista, che ha esordito raccontando le emozioni della sua prima prima sfida contro la Juventus: â10 giugno 1961? Quella partita venne rinviata, doveva essere giocata di sabato. Io andavo ancora a scuola⌠e non granchĂŠ bene. Tornai a casa felice e dissi a mia madre che di lĂŹ a poco avrei giocato contro la Juventus. Lei, senza una piega, mi disse: âNo, no. Tu vai a scuolaâ. Raccontai tutto ad Allodi, lâallora direttore sportivo dellâInter, che chiamò il preside della mia scuola. Fu cosĂŹ che arrivai in taxi al campo poco prima della partita. Scendere in campo contro Boniperti e Charles mi fece tremare le gambe: quando mi presentai davanti al portiere avversario cercai di non far trasparire lâemozione, di non fargli capire dove avrei tiratoâ.
âSolo Inter nella mia carriera? Rifarei tutte le scelte che ho fatto, perchĂŠ quando nessuno credeva nelle mie possibilitĂ solo perchĂŠ ero il figlio di Valentino, lâInter me la diede. Câè stato un periodo in cui la squadra non andava troppo bene, e mi cercò il Torino che voleva riproporre il nome Mazzola con la maglia del Toro. Io ho sempre rifiutato. Ho avuto sempre una maglia sola, non avrei mai potuto indossarne unâaltra.â
âLa nuova proprietĂ nerazzurra? Ho avuto dei contatti con Thohir qualche mese fa, è stato molto simpatico. Mi ha chiesto se fossi disponibile per un eventuale ruolo in societĂ . Gli ho risposto che lâInter è la mia vita e che io per questa societĂ ci sarò sempre. Magari per andare in giro per il mondo per rappresentare il club. Per me non ci sono problemiâ.
âAngelo Moratti? Era una persona eccezionale. Era venuto a Bologna a vedere una partita del campionato riserve. Avevo fatto un gran gol e lui mi volle in prima squadra. A quellâepoca guadagnavo appena 6omila lire al mese e avevo pochi soldi. Mi chiamò il giorno prima la segretaria e mi fissò un appuntamento: andai lĂŹ dal Presidente e mi chiese quanto volevo per il mio nuovo contratto. Alla fine, mi fece firmare per 13 milioni di lire allâanno e mi pagò anche 7 milioni per le partite dellâanno precedente. Quando andai a casa mia madre pensava avessi capito maleâ.
Alessandro Caltabiano
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