MILAN-INTER MANCINI / APPIANO GENTILE – Ci siamo. Il primo derby della stagione è ormai quasi arrivato, e con esso anche il (secondo) debutto di Roberto Mancini sulla panchina dell’Inter. Il nuovo tecnico nerazzurro, presentato una settimana fa, arriverà in sala stampa alle 14 per la consueta conferenza stampa della vigilia: qui di seguito le sue risposte ai cronisti, riportate in diretta per voi da Interlive.it!
“Abbiamo buone sensazioni su questa partita, non sarà semplice perché il Milan è una buona squadra, ma siamo pronti a dare il massimo. Ho trovato una squadra in buone condizioni, senza alcun tipo di problema a parte qualche infortunio, ora avrò bisogno di qualche partita per conoscere meglio i miei giocatori dato che gli allenamenti non sono molto veritieri. Le parole di Agnelli? L’Inter ha già risposto, ho letto qualcosa, per me però è una cosa che fa parte del passato, troppo vecchia per essere ancora degna di attenzione. Galliani e Inzaghi temono il cambio di allenatore? In realtà cambiare in corsa non è facile, può scattare la scintilla ma quella di domani resta una partita da tripla perché il Milan conosce bene il derby. Sin dall’inizio ho posto l’accento sul divertimento perché in tutti i lavori è fondamentale provare entusiasmo, senza l’entusiasmo non si va da nessuna parte ed era essenziale che questo ambiente tornasse sereno. Inzaghi? La sua carriera di calciatore parla per lui, poi chiaramente è un allenatore molto giovane e ha tutto il tempo per imparare e fare errori, ha bisogno del supporto del suo ambiente. Non so se mi rivedo in lui perché da Firenze è passato tanto tempo, certamente può diventare un grande allenatore. Emozione domani a San Siro? Certo, in questo mestiere l’emozione c’è sempre, poi quando uno torna in un posto in cui ha già vinto tanto, in uno stadio come questo, non può non essere così. Io valore aggiunto dell’Inter? Non so, non sono abituato a giocare per il terzo posto, questo mi demoralizza un po’ (ride, ndr). La classifica non dobbiamo guardarla, ora dobbiamo dare il massimo. Il derby che ricordo più volentieri invece è quello del 4-3, fun una partita strepitosa anche se in fondo tutti i derby sono belli: anche quelli persi ci hanno lasciato ricordi importanti. Modulo? Mazzarri è un bravo allenatore, per quanto riguarda la difesa a quattro non cambia tanto il modulo, conta molto di più la convinzione nei propri mezzi, ci vuole la mentalità. La Juventus ha vinto con il 3-5-2. Guarin? E’ molto bravo nella zona offensiva e noi abbiamo bisogno di gente che faccia gol. Un grande centrocampista però deve saper fare tutto, deve saper lavorare anche in altre zone del campo”.
“Cosa vorrei sentirmi dire dall’allenatore? Che vado in campo titolare (ride, ndr). L’incontro con Thohir è stato molto costruttivo. Abbiamo parlato per mezzora e mi è sembrato una persona che ha voglia di lavorare, ha un grande entusiasmo e questo si vede anche quando lo intervistano in tv. Ha una grande passione per il calcio. Kovacic? Ha bisogno di tempo per diventare quello che può diventare, ha delle grandi chance ma chiaramente non si può pretendere che non sbagli mai, non può essere lui a risolvere le partite ogni domenica. Tatticamente parlando è un giocatore che deve giocare vicino alla porta, deve avere la porta come obiettivo ma oggi i giocatori universali danno una mano anche in fase difensiva e quindi Kovacic dovrà imparare anche questo. Poi chiaramente, un giocatore come lui deve essere decisivo negli ultimi 30 metri. Ricerca del vice? Ci vorrà tempo, avevo alcune idee ma non è andata bene, alcuni non avevano il patentino e ci sono stati altri problemi. Vedremo, non è una cosa importante. Di cosa mi accontenterei domani? Vorrei vedere i miei giocatori lavorare da squadra, il resto ovviamente non si potrà costruire da un giorno all’altro. Proveremo quello che abbiamo fatto in allenamento e alla fine vedremo come sarà andata. Come cambia il centrocampo rispetto a Mazzarri? Medel è arrivato ieri e non l’ho ancora valutato, Hernanes non sta benissimo e si è allenato negli ultimi due giorni, perciò decideremo domani mattina. Se non giocherà lui ci sarà un altro, anche Medel e gli altri sono forti dato che giocano tutti in Nazionale. La nostra intenzione è quella di fare calcio. La squadra che vince è una squadra che subisce poco, noi dobbiamo provare a fare meglio in difesa e penso che ci riusciremo. Inter e Milan hanno giocatori forti in attacco e dunque la propensione offensiva potrà essere un fattore importante nella partita di domani. Attaccare gli spazi è una cosa che manca all’Inter precedente, cercheremo di fare meglio perché tutte le squadre che vincono in Europa devono sapere attaccare e sfruttare gli spazi”.
“Chi sceglierei tra Mihajlovic, Stankovic e Veron? Tutti e tre (sorride, ndr). Il calcio non dà molto tempo e bisogna andare veloci, non abbiamo iniziato dalla preparazione e dobbiamo velocizzare. Hernanes e Kovacic hanno una qualità straordinaria e col tempo cercheremo di migliorare tutti insieme, poi Hernanes ha talmente tanta esperienza che penso possa giocare praticamente ovunque. Nagatomo? Gli piace correre, mi piace ed è anche simpatico. E’ un giocatore che secondo me può fare tanto per l’Inter, ma partiamo dalla base: è un difensore e deve saper difendere, però avendo questa facilità di corsa può risultare importante anche in fase offensiva. Poi sarà fortunato perché giocherà vicino a me…”. La cronista, giapponese, gli fa notare che con Nagatomo in campo il bilancio di vittorie per l’Inter nei derby è molto alto: “Un portafortuna! Allora lo faccio giocare sicuro, domani va in campo sicuro (ride, ndr)”.
“Il derby di Milano è importante perché queste due squadre hanno sempre lottato per il vertice. In questo momento sono un po’ indietro e penso sia un caso, ma comunque sono certo che si risolleveranno entrambe. Terzo posto e Cerci? Abbiamo dei buoni giocatori ed è solo questione di riadattarsi. Il modulo non è neanche tanto importante, conta molto la mentalità: se i giocatori mi dicessero che preferiscono il 3-5-2, giocheremmo con il 3-5-2. Meglio o peggio debuttare nel derby? Questo ve lo dico domani. Tra Inzaghi e me, chi allenerebbe il Milaninter proposto da Galliani? Direi che faremmo un tempo per uno. Chi rivorrei domani tra quelli della mia vecchia Inter? Quella squadra ha vinto tutto, prenderei chiunque ad occhi chiusi. Per ora però ci prefiggiamo l’obiettivo di giocare a calcio, poi non sarebbe male ritrovare un po’ di fortuna e un po’ di coraggio”.
Alessandro Caltabiano
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