INTER-DNIPRO 2-1 / MILANO – Non si può che giudicare in maniera negativa anche la seconda uscita dell’Inter di Mancini. Una squadra spaesata, che corre male e difende peggio. Forse deve ancora assorbire il cambio in panchina, i nuovi moduli (nel derby il 4-5-1, stasera il 4-3-1-2), di certo deve ringraziare Handanovic (autore di almeno due parate decisive e un rigore parato a Konoplyanka) se è riuscita a superare il Dnipro e, quindi, a strappare il biglietto per i sedicesimi di Europa League. Un successo ottenuto grazie ai gol di Kuzmanovic e Osvaldo, che hanno ribaltato l’iniziale vantaggio di Rotan. Il 2-1 è però anche figlio della caparbietà mostrata dai nerazzurri, che hanno comunque giocato in dieci (espulso Ranocchia) per tutta la ripresa.
LE FORMAZIONI – Mancini, in tribuna perché squalificato, schiera un’Inter con quattro novità rispetto al derby pareggiato domenica scorsa: partiamo dal modulo, il 4-3-1-2; Nagatomo-Dodò sugli esterni e Ranocchia-Juan Jesus coppia centrale; ritorna Medel a protezione della difesa, Guarin e Kuzmanovic le mezz’ali, Hernanes sulla trequarti a supporto di Osvaldo e Icardi. Kovacic in tribuna. Dnipro con un 4-2-3-1 difensivo: due laterali sulla fascia destra, solo due i giocatori d’attacco, l’esterno-trequartista Konoplyanka e il centravanti croato Kalinic, finora autore di 11 gol.
LA PARTITA – Il Dnipro parte fortissimo, pressa alto impedendo all’Inter un tranquillo avvio d’azione. I nerazzurri, che hanno un passo inferiore e pressano male (fanno peggio con le marcature preventive) vanno sotto già al 15′: Juan Jesus, raddoppiato, si fa rubar palla a difesa quasi scoperta; pallone che arriva a Konoplyanka, il cui tiro viene erroneamente respinto da Handanovic in zona Rotan, che sigla l’1-0. Gli ucraini giocano un bel calcio, in fase di costruzione si schierano quasi con il 4-3-3 (il capitano Rotan è ovunque), mentre in quella passiva formano due linee da quattro o, spesso, lasciano il solo Kalinic davanti fra Ranocchia e Juan Jesus.
Aggredita, l’Inter fa fatica a manovrare e costruire azioni d’attacco, e al 27′ rischia di capitolare: Guarin, autore di molti errori, atterra Cheberyachko in area. E’ rigore. Sul dischetto va Konoplyanka, ma il tiro del numero dieci viene respinto da Handanovic, che neutralizza il sesto penalty consecutivo e dà una piccola scossa ai suoi compagni, che tre minuti più tardi trovano il gol del pari: sugli sviluppi di una punizione battuta da Hernanes (che in fase passiva arretra sull’asse mediano andando a formare un centrocampo a 4), il pallone carambola fuori area sui piedi di Kuzmanovic, che di piatto realizza l’1-1. Poco dopo Nagatomo spreca il possibile vantaggio, facendosi male alla spalla. Al suo posto entra Campagnaro. Ma anche gli ospiti, con Douglas – lasciato liberissimo su palla inattiva – sprecano una ghiotta chance.
E’ una partita strana, con Mancini è tornata la Pazza Inter: alcuni secondi dopo l’inizio della ripresa, Ranocchia si becca la seconda ammonizione dopo aver rifilato un calcione su Rotan. Nerazzurri in dieci (Guarin ad interim da laterale destro, fino all’ingresso di Andreolli, che poi si piazzerà centrale, modulo 4-4-1), ma inaspettatamente in vantaggio al 50′: il Dnipro, tutto proiettato in avanti, lascia campo libero alla transizione interista, pallone centrale sui piedi di Hernanes, che verticalizza per Osvaldo, diagonale dell’argentino per il 2-1.
L’Inter resta una groviera, tiene il risultato grazie a sant’Handanovic, riscattatosi con gli interessi dopo l’errore iniziale e autore di due miracoli, il secondo con l’aiuto di Juan Jesus, bravo a respingere sulla linea la conclusione di Kalinic. Entra anche Obi per Hernanes, l’Inter finisce tutta arroccata al limite della propria area, continuando a sbagliare l’impossibile in uscita. Resiste per incapacità del Dnipro nell’ultimo passaggio (al quale verrà annullato un gol allo scadere), che nel finale giocherà a trazione anteriore. Nel giorno dei cinquant’anni Mancini può festeggiare la (prima) vittoria e la conseguente qualificazione ai sedicesimi. E basta. Perché se anche con la Roma dovesse giocare così, saranno grandi dolori per la sua Inter.
INTER-DNIPRO 2-1
15′ Rotan (D), 27′ Handanovic (I) para rigore a Konoplyanka (D), 30′ Kuzmanovic, 50′ Osvaldo (I)
INTER (4-3-1-2): Handanovic; Nagatomo (37′ Campagnaro), Ranocchia, Juan Jesus, Dodò; Guarin, Medel, Kuzmanovic; Hernanes (61′ Obi); Icardi (55′ Andreolli), Osvaldo. Panchina: Carrizo, Krhin, Bonazzoli, Palacio. Allenatore: Nuciari (Mancini squalificato).
DNIPRO (4-2-3-1): Boyko; Fedetskiy (70′ Matheus), Douglas, Mazuch, Vlad; Cheberyachko, Kravchenko (73′ Bruno Gama); Luchkevych, Rotan, Konoplyanka; Kalinic.Panchina: Lastuvka, Seleznyov, Leo Matos, Shakhov, Politylo. Allenatore: Markevych.
ARBITRO: Madden (SCO)
Note – ammoniti: 21′ Ranocchia, 30′ Hernanes, 66′ Guarin (I); espulsi: 45′ s,t. Ranocchia (I)
Raffaele Amato