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Conferenza Mancini: “Roma? Una classica, giochiamo da Inter. Le parole di Pjanic…”

Roberto Mancini

ROMA-INTER MANCINI / APPIANO GENTILE – Dopo il pareggio nel derby e una vittoria di carattere che le ha permesso di guadagnarsi l’approdo ai sedicesimi di finale in Europa League, l’Inter di Roberto Mancini è chiamata ad un durissimo banco di prova contro la Roma di Rudi Garcia. I giallorossi, reduci da un pareggio in casa del CSKA Mosca, sono secondi in campionato a tre lunghezze dalla Juventus e finora hanno perso soltanto con Napoli e Juventus. Alle 12:15, il tecnico nerazzurro presenterà la sfida nella sala stampa di Appiano Gentile: ecco le sue parole riportate in diretta da Interlive.it.

“La Roma naturalmente è una grandissima squadra, migliore di noi perché ha più confidenza e lavora insieme da tanto tempo. In Russia meritavano di vincere ma non so se il pareggio può bastare per turbarli, il campionato è una cosa diversa. Questa partita conta e non conta, noi dovremo avere una buona attitudine in campo e stare concentrati. Medel ha fatto molto bene in Europa League, può fare molto e migliorare ancora di più. Kovacic ha un po’ di problemi perché si è fatto male al mignolo del piede, lo proverò domani ma credo che ci sarà. Osvaldo ha il dente avvelenato? Non credo. Lui dev’essere motivato, ma non perché la Roma è la sua ex squadra. Dev’essere motivato perché andremo a giocare contro una grande squadra, in un grande stadio. Palacio? Il calcio è questo, ora non è ancora riuscito a sbloccarsi ma può arrivare il momento in cui ne farà 5 o 6 di fila, non sono preoccupato. Icardi fuori ruolo? Può imparare a giocare ovunque, si tratta di giocatori offensivi e questi devono saper giocare dappertutto perché chiaramente la squadra ne trae beneficio. La Roma può vincere lo Scudetto perché è una squadra forte e ha gettato le basi in passato. Con loro ho disputato tantissime grandi partite, sia da calciatore con la Lazio, sia da allenatore dell’Inter: eravamo avversari ma li ho sempre rispettati, non ho mai avuto problemi con i giallorossi. Totti? Uno tra i più grandi calciatori italiani, europei e mondiali. Forse ha vinto meno di quanto avrebbe meritato, un po’ come è successo a me, perché ha sposato una causa in una squadra che non è sempre al vertice. A Roma lo amano, sarà ricordato per sempre e anche questa è una grandissima soddisfazione”.

Juan Jesus e Ranocchia? Sono bravi, c’è ancora qualche problema ma abbiamo bisogno di lavorare di più, è normale. Non credo sia un problema di modulo. Che si faccia la difesa a tre o a quattro, secondo me ci vuole più confidenza e un buono sviluppo della manovra. Handanovic? Parliamo di uno dei più grandi portieri europei, sicuramente al livello di quelli internazionali, e uno dei migliori in Italia. Se mi preoccupa avere solo tre attaccanti? No, non mi preoccupa. Sapevo che ci sarebbero state delle difficoltà ma abbiamo anche Bonazzoli e Kovacic che eventualmente può giocare alto. Pjanic dice che lotteremo per lo Scudetto? Non lo so, la stagione è lunga e ora non ha senso guardare la classifica. Dobbiamo pensare a vincere per risollevarci, la stagione è lunga e certamente le squadre vicine alla Juve, come la Roma e il Napoli, hanno la possibilità di raggiungerla e superarla. Kovacic? Può giocare ovunque, ma non puoi pensare che faccia solo quel ruolo perché sarebbe riduttivo per le sue qualità tecniche. David Silva è arrivato da me al City che faceva lo stesso ruolo di Kovacic, ed è diventato il migliore esterno della Premier League quando sembrava che non avesse il fisico per fare quel ruolo. I giocatori devono essere completi. Che risposte mi attendo dalla squadra? Al di là del risultato voglio vedere una squadra che provi a fare delle cose buone. La Roma è davanti in classifica ma noi siamo l’Inter e dobbiamo giocarci sempre la partita per vincere. Fare errori ci può stare perché si gioca, naturalmente, sarebbe strano che non accadesse. Ma bisogna comunque provare, la Roma è davanti ma l’Inter è l’Inter. Il modulo non fa differenza, la differenza la fanno gli uomini che vanno in campo e la loro mentalità. Qualcuno si sacrifica per la squadra giocando fuori ruolo ma non è proprio così, nel senso che se impara a giocare in più posizioni ne trae vantaggio anche il giocatore. Nagatomo? Sta bene, potrebbe tornare già la settimana prossima”.

Alessandro Caltabiano

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