INTER-UDINESE STANKOVIC / UDINE – Ai microfoni di ‘Udinese Channel’, Dejan Stankovic ha parlato del suo passato all’Inter in una lunghissima intervista. Domenica sera, l’ex centrocampista tornerà a ‘San Siro’ con la sua Udinese, nella quale attualmente ricopre la carica di vice allenatore. Ecco le parole del ‘Drago’: “Rispetto a quella vista contro il Milan, questa dovrà essere un’altra Udinese. Col Cesena abbiamo dimostrato di essere usciti dal momento difficile, abbiamo 18 punti in classifica e sono meritati: non ci hanno regalato nulla, anzi, forse ci è stato tolto qualcosa. Andremo a Milano per fare la nostra partita e magari portare via qualche punto. Il mio rapporto con Strama? C’è stato feeling sin dalle prime parole che abbiamo scambiato all’Inter, è stato immediato. Abbiamo anche litigato ma questo è servito per cementare il rapporto. Ci capiamo al volo. Andrea è un maniaco di calcio, un grande professionista, il suo cervello va a 300 all’ora. Legge benissimo le partite, sono certo che avrà una carriera straordinaria”.
Si parla poi di calcio giocato: “Nostalgia? Sinceramente non ne ho. Ho dato tantissimo a questo sport e ho ricevuto altrettanto, ora sono concentratissimo su questo nuovo lavoro e voglio dare tutto a Strama e alla mia squadra. Ho chiuso il cerchio dei miei sogni con la gara di Belgrado contro la Stella Rossa. Sono cresciuto lì calcisticamente e ho realizzato tutti i sogni che cullavo fin da bambino: giocare con la Stella Rossa, vestire la fascia da capitano, segnare nel derby contro il Partizan”.
Inevitabilmente, si finisce per parlare di Inter: “Sarà una gara speciale, sono rimasto lì dieci anni e vivrò tantissime emozioni. E’ stato un ciclo importantissimo non solo per me, ma anche per l’Inter stessa: abbiamo scritto la storia, ho sempre ringraziato Moratti per avermi dato la possibilità di giocare a Milano. Ricordo con amore tutti i trofei vinti, ma la Champions League vale più di ogni altra cosa. Tornare a San Siro sarà una grandissima emozione, lì ho combattuto tante battaglie. Quando l’arbitro darà il via, però, penserò soltanto all’Udinese. Rivedrò anche Mancini, che è stato prima mio compagno di squadra e poi anche mio allenatore. Ho imparato tantissimo da lui, è un grande e per i nerazzurri è una fortuna poterlo avere al proprio fianco. Il cambio di proprietà? Non mi tocca particolarmente perché io avevo già lasciato il calcio quando è avvenuto il passaggio di consegne, però devo ammettere che mi dispiace per Moratti. Questo per i nerazzurri è un momento di transizione, ora bisogna costruire e progettare le vittorie future”.
Chiosa finale sul possibile futuro da allenatore per ‘Deki’: “Ho ancora tantissimo da imparare, sono umile e riconosco i miei limiti. Continuerò così per qualche anno e poi certamente proverò da solo”.
Alessandro Caltabiano