CALCIOMERCATO INTER / MILANO – Lucas Podolski e non solo. A ‘La Gazzetta dello Sport’ Mancini parla apertamente degli obiettivi di mercato della sua Inter: “La società mi ha dato pienissima disponibilità, andrebbero bene due-tre acquisti”. Uno di questi, oltre il tedesco in arrivo dall’Arsenal, potrebbe essere Cerci: “Giocatore forte e importante, e mi pare di aver capito che voglia tornare in Italia. Ci vuole un colpo di fortuna… L’esterno d’attacco è un obiettivo, poi vediamo come si evolverà il mercato di gennaio. Dobbiamo seguire chi non gioca, chi non è motivato ed è infelice dove si trova. Cerci ha difficoltà a Madrid, non gioca, ma forse se l’Atletico l’ha preso è perché ha un progetto anche attorno a lui. Ci sono alte possibilità di prenderlo! E Lucas Leiva? Il brasiliano è sempre un big, la sua esperienza ci sarebbe utile. Ma è sempre del Liverpool, vediamo… I club non mollano facilmente”, svela Mancini che poi apre anche ai vari Salah (“Giovane molto interessante”) e Perisic (“Buon giocatore, ma difficile da prendere”) e, soprattutto, a Lavezzi: “E’ un grande giocatore e conosce la Serie A. Ma è pur sempre del Psg. Se arriva a giugno? Chissà…”.
Il mercato in entrata potrebbe subire una maggiore accelerata in caso di cessione di uno dei (pochi) pezzi pregiati di questa Inter: “Magari con un’uscita importante puoi acquistare giocatori che creino una base anche per il futuro, giovani o meno”, l’apertura di Mancini che smentisce di nuovo di avere una clausola “per liberarsi a giugno” nel suo contratto: “Mai fatta, non esiste”. Nel futuro dello jesino c’è l’Inter, a meno che… “Nel calcio spesso succedono cose inattese. Io non pensavo nemmeno di essere qui e invece sono tornato a Milano, dieci anni dopo. Ed è stato come ritrovare un affetto, casa. Detto questo, se in futuro dovesse arrivare una chiamata della Nazionale, sarebbe un onore. Perché sono tornato? “La prima cosa che mi hanno detto è stata: “Guarda che non abbiamo una lira, ma ti vogliamo”. Io? Io non c’ho creduto, al fatto delle… lire, è ho detto di sì: perché l’affetto che miLa lega a quest’ambiente è forte, perché l’idea di affrontare una cosa difficile mi ha esaltato e perché quando arriva l’Inter, beh. è l’Inter”. Che può ambire alla Champions: “Faremo il possibile per arrivarci. L’anno in cui vinsi la Premier rosicchiai 8 punti allo United nelle ultime 6 gare: fatta una rimonta così vi pare che non possa crederci? Se arriviamo in Champions, e io ci credo fortissimamente, vado alla Cattedrale di Santiago de Compostela. In bici”, conclude Mancini.
R.A.
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