MANCINI RIVOLUZIONA L’INTER 3 MODULI 3 TOP PLAYER / MILANO – Podolski, Shaqiri e Lucas Leiva. Così Mancini rivoluziona l’Inter. L’arrivo del tedesco, quello ormai certo dello svizzero e quello probabile del brasiliano, cambieranno radicalmente l‘Inter che sta lavorando per svoltare definitivamente e conquistare la Champions già in questa stagione. L’obiettivo del tecnico è quella di gettare le basi per i successi futuri, e la campagna acquisti che sta cercando di mettere a punto la società già a gennaio fa si che l’Inter punti dritto verso questa direzione. Vediamo come il tecnico intende cambiare la squadra con i nuovi innesti per cercare di raggiungere l’ambito obiettivo non solo sportivo ma anche economico.
Si torna all’antico: 4-2-3-1, Mancini come Mourinho
Mancini è un allenatore che ‘veste su misura’ la squadra in base alle caratteristiche dei giocatori. Tradotto: sono i giocatori a fare il modulo e non viceversa. Alla società ha chiesto degli esterni con particolari caratteristiche ed è stato accontentato. Dopo Podolski e il mancato arrivo di Cerci, ecco dal Bayern Monaco Shaqiri, un autentico jolly dalla trequarti in su. Con questi giocatori (più il centrocampista Lucas Leiva che si sta sempre più avvicinando ai nerazzurri) il tecnico è intenzionato a riproporre il modulo che ha permesso a Mourinho di vincere il ‘Triplete’, ossia il 4-2-3-1. La cerniera di centrocampo verrebbe formata dal brasiliano sul centro-destra e da Hernanes nel ruolo di interno sinistro, ruolo a lui congeniale per caratteristiche tecniche. Alle spalle di Icardi, unica punta, il ‘Mancio’ non ha che l’imbarazzo della scelta: Shaqiri a destra (abile nell’uno contro uno, tatticamente intelligente, disponibile e duttile, ‘maestro’ del dribbling, degli assist e dei cross dal fondo per i compagni, l’arma in più per ottenere la superiorità numerica), Kovacic dietro l’argentino e Podolski sulla sinistra (tanta corsa, qualità e quantità nei ripiegamenti difensivi, il tedesco è l’uomo tatticamente indispensabile per svolgere la doppia fase), in ballottaggio con Palacio, che con questo modulo perderebbe un pò del proprio raggio d’azione ma cambierebbe il suo modo di giocare, più propenso ai tagli verso l’area per attaccare la porta come fa Pedro nel Barcellona.
Due frecce in attacco e Kovacic alla Pirlo: il 4-3-3 è l’intrigante scommessa
Mancini è un allenatore che cambia modulo a seconda delle esigenze della squadra. Che sia di necessità per questioni di organico, di equilibrio o semplicemente per imporre il proprio gioco o ribaltare le partite, il tecnico potrà contare anche sul 4-3-3 per determinate gare in casa e in trasferta in cui si rende necessario un miglior equilibrio a centrocampo e un attacco più incisivo da parte degli esterni, che verrebbero ‘esonerati’ in parte dai ripiegamenti difensivi rispetto al 4-2-3-1. In quest’ottica, ciò che potrebbe stuzzicare la fantasia dell’allenatore è la posizione centrale di Kovacic alla Pirlo, protetto ai lati da due mezz’ali di qualità e quantità che in questo caso sarebbero Lucas Leiva ed Hernanes. Mancini potrebbe adottare due varianti: Kovacic alla Pirlo in posizione centrale o Kovacic nel ruolo di mezz’ala destra, scambiandosi la posizione con Lucas. Cosa cambierebbe nella squadra e nel gioco? Con Kovacic in posizione centrale, Mancini chiederebbe una maggiore velocità di manovra e più verticalizzazioni, caratteristiche che il numero 10 possiede e che deve osare di più per diventare un calciatore totale, oltre a sfruttare i continui tagli e i movimenti degli esterni che con questo modulo attaccherebbero di più la porta per cercare la soddisfazione personale, ossia il gol. Verrebbero limitate le ‘libere uscite’ palla al piede quando la squadra avversaria chiuderebbe gli spazi, ma partendo da dietro avrebbe una maggiore libertà di dar sfogo alla propria tecnica velocizzando la circolazione della palla e facendo partire l’azione con una maggiore rapidità. Altro dato importante, con questo modulo potrebbero essere sfruttati meglio i contropiedi: partendo da dietro e in una posizione centrale, con la sua velocità Kovacic avrebbe campo libero e una maggiore propensione all’assist in campo aperto (la sua arma migliore) per i velocissimi esterni come Podolski e Shaqiri, pronti a sfruttare i suoi lanci e i suoi assist per andare a rete.
Il marchio di fabbrica del primo Mancini interista: il trequartista nel 4-3-1-2
Con questo modulo Mancini ha vinto i suoi primi scudetti con l’Inter e potrebbe ritornare su questa strada se si dovessero presentare dei particolari problemi tattici. Il 4-3-1-2 garantisce equilibrio e una maggiore copertura se la squadra non dovesse dare delle giuste garanzie difensive (com’è attualmente), oltre ad una maggiore organizzazione tattica che permette a tutti gli interpreti di svolgere la doppia fase senza snaturare le proprie caratteristiche. Con questo modulo sarebbero senza dubbio Kovacic e Palacio a sfruttare di più le loro qualità, senza scordare che lo stesso Shaqiri si esalterebbe nel ruolo di trequartista ma anche di seconda punta. Lo stesso Podolski giocherebbe più vicino alla porta utilizzando di più il tiro da fuori che gli ha consentito di segnare diverse reti nella sua carriera. A centrocampo si rivedrebbe la figura di Guarin nel suo ruolo preferito di mezz’ala destra, fino a questo momento discontinuo ma che continua a godere della fiducia dell’allenatore che intende rilanciarlo sugli stessi livelli del Porto.
Stefano Migheli – www.interlive.it