INTER ICARDI / MILANO – Su Mauro Icardi si dice tutto e il contrario di tutto. Lapalissiano che debba progredire nei movimenti e nella partecipazione al gioco (di cui per ora non vi è traccia) della squadra, assurdo che si parli di lui come se fosse il grande problema dell’Inter attuale, considerato che sia il miglior realizzatore tra i nerazzurri (15 gol in totale, 10 in campionato ovvero tre in meno del capocannoniere Tevez) come l’unico tra gli attaccanti ad aver avuto finora una stagione ‘positiva’. Fino al patatrac di Torino, Osvaldo ha fatto bene a intermittenza, segnano comunque 7 reti; Palacio (2 centri come Hernanes), per il problema alla caviglia accusato nel pre-Mondiale trascinatosi in questa stagione ma anche perché in declino fisico fin dalla seconda metà della passata stagione, è stato solo un fantasma con qualche segnale di risveglio nelle ultime settimane, e il neo arrivato Podolski finora si sta confermando sui bassi livelli del suo periodo conclusivo all’Arsenal. Che dire, allora, delle prestazioni del (mediaticamente parlando) ‘pompatissimo’ Kovacic, le cui qualità non si discutono ma che da quando è gunto a Milano decisivo lo è stato solo prima di Natale nella rimonta contro la Lazio? In conclusione: la questione rinnovo (che non arriva, e difficilmente arriverà alle condizioni offerte e chieste da Thohir) incide molto sulla fuga di notizie che parlano di un Mancini tutt’altro che innamorato del giovane argentino (che poi è la verità) e di una sua non centralità nel progetto Inter (che va avanti facendo debiti per coprire debiti), fuga di notizie probabilmente innescata proprio dal club per sondare e preparare il terreno (quindi i tifosi) a una quasi certa cessione a giugno.
Raffaele Amato