INTER ICARDI CURVA NORD / MILANO – Oltre alla multa, che però non inficerà sulle scelte tecniche di Mancini per il match di Coppa Italia contro il Napoli, Mauro Icardi ha ricevuto stamane un monito dalla Curva Nord, con cui ha ferocemente litigato al termine della sconfitta col Sassuolo: “Il saluto di fine partita non può essere un gesto meccanico, quasi impersonale. È infatti il momento di comunanza più forte della giornata. È lo sfogo finale, un momento ‘orgiastico’ collettivo ed irrazionale, dove tutto si ingigantisce e tutto viene vissuto con la pancia. Frustrazione estrema, gioia ingiustificata, capita di tutto in quei momenti di commiato”.
“Sono attimi necessari, per costruire e crescere – aggiunge il cuore pulsante del tifo nerazzurro -. Se ci sei piaciuto (al di là del risultato) ti prendi applausi ed incoraggiamenti, se invece perdi col Sassuolo in questa maniera, ti prendi gli insulti e te ne vai riflettendo su quanto hai deluso noi e tutti gli interisti. Testa bassa e pedalare. Tutto questo, senza dimenticare che per tutti i novanta minuti noi non abbiamo mai smesso di tifare. Che un giocatore ci lanci la maglia ci lascia di fondo indifferenti. Non è quello che ci importa. Ci importa il Cuore. Che pretendiamo sia lo stesso che noi proviamo a lanciare in campo durante i novanta minuti di giuoco. Hai dato tutto e non abbiamo vinto? Ci sta, la prossima volta ti impegnerai ancora di più. E se non basta ancora di più. Ma non ci prendi per il culo”.
Per gli interisti, però, è sbagliato paragonare il gesto di Icardi a quello famoso di Balotelli. Il primo ha “‘bisticciato’ con Noi, e noi ce la risolveremo”. Il secondo, invece, “ha mancato di rispetto all’Inter, a milioni di tifosi ed alla storia dell’Inter, con il lancio a terra della Maglia (e non solo) in una notte magica. Mandarsi a quel paese, anche a muso duro, come tra persone oneste può capitare, può risultare anche benefico, chiarificatore. Non ci divertiamo a portare rancore. E non faremmo il bene dell’Inter”.
Quanto successo domenica a Reggio Emilia serva da lezione a tutti i giocatori, aggiunge la Curva Nord, “Vogliamo essere guardati negli occhi e vedere la grinta per una partita andata male. Tutto qua. Vogliamo magari essere spronati da un giocatore durante la partita nel momento in cui sente che come tifo non stiamo dando abbastanza. Che alzi le braccia al cielo e ci inciti a cantare. Vogliamo essere uno, perché insieme siamo l’Inter, vogliamo rispetto a chi dona una fetta immensa della sua vita per l’Inter nel nome della Curva. Il rispetto per la Maglia, che noi Amiamo e consideriamo Sacra. Che sia un nuovo inizio. Che in campo, tirino davvero fuori le palle“.
R.A.