ANALISI INTER / MILANO – L’Inter che non fa gol è un problema ancor più grave dell’Inter che invece li subisce, soprattutto – come ieri – per il madornale errore di un singolo (Ranocchia, come tanti inadeguato per certi livelli). Nelle ultime quattro partite, compresa quella di Coppa Italia col Napoli, i nerazzurri hanno messo a segno solo una rete, domenica scorsa con il solito e unico ‘realizzatore’ della squadra, cioè Icardi. Dov’è il limite? Il più grande sta a centrocampo, dove ormai da anni mancano giocatori in grado di attaccare lo spazio scegliendo i tempi giusti usando anche il fisico. Tradotto: un Vidal, un Pogba, ovvero chi in grado di fare anche gol. La mediana attuale è tutta composta da interpreti capaci di muoversi solo col pallone fra i piedi, eccezion fatta per Guarin che però è frenato da suoi limiti tattici e da una scarsa intelligenza calcistica. Il meno grande è rappresentato dallo stesso Icardi, che ancora fatica a giocare con i compagni e che, evidentemente, non può agire da unica punta. Infatti ieri quando gli è stato affiancato un secondo attaccante, nel caso Puscas, la manovra negli ultimi metri è migliorata e diventata più pericolosa. Quindi? Al primo, visto che il mercato è chiuso, non ci sono rimedi. Per il secondo, basterebbe giocare con Icardi più un altro, abbandonando, almeno fino a giugno e come avvenuto al ‘San Paolo’, il 4-2-3-1, modulo deleterio se hai difensori non all’altezza, un centrocampo che protegge poco e attacca mai e un reparto offensivo inconcludente.
Raffaele Amato
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