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#AskAusilio: “Fummo vicini a Dybala. Yaya Touré difficile, Allan e Schar invece…”

Piero Ausilio e, sullo sfondo, Marco Fassone

INTER AUSILIO / MILANO – Presente negli studi di ‘InterChannel’, alle 15.00 Piero Ausilio risponderà alle domande pervenute su Twitter da parte dei tifosi dell’Inter. Segui le sue dichiarazioni riportate in diretta da Interlive.it, aggiornando la pagina con il tasto F5.

Dopo quante presenze scatta il riscatto obbligatorio di Schelotto col Chievo?
Ci sono due condizioni: la salvezza del Chievo e le 25 presenze. Ormai ci sono un sacco di queste clausole perché nessuno vuole rischiare, comunque mi sembra che Ezequiel stia giocando bene. Per noi è ancora più difficile, anche perché quando un ragazzo si abitua a Milano non è mai facile dirgli che la cosa migliore (anche per lui) è andare via. Però guardate Santon: anni fa incontrava difficoltà all’Inter, è andato in Premier League ed è tornato molto più maturo.

Ti piace Schar?
Preferisco Murillo (ride, ndr).

Può arrivare Cassano?
Credo di no. Con lui c’è un grande rapporto, ma non penso che arriverà perché con Mancini abbiamo scelto di puntare sui nostri giovani.

Senza gli introiti della Champions League ci sarà una cessione importante a giugno?
Non bisogna nascondersi: penso che sia possibile. Non si può dire se sarà Icardi (gli era stato chiesto, ndr) o se sarà qualcun altro: a gennaio per esempio siamo riusciti a monetizzare con Bonazzoli senza perdere il diritto di riaverlo comunque con noi in futuro.

Soddisfatto per gli acquisti?
Io personalmente sono soddisfatto, penso che non si potesse fare di meglio in queste condizioni. Abbiamo preso dei giocatori importanti e molto giovani come Shaqiri, Murillo e Brozovic, convincendoli che il nostro era un progetto importante e lungimirante anche rispetto a quelli di altre società europee più facoltose. Secondo me si può sempre fare meglio, ma nel complesso sono soddisfatto.

Mancini ha ragione quando dice che con tre big possiamo giocarci lo Scudetto. Sarà accontentato?
La realtà di oggi è una realtà particolare, non voglio illudere nessuno e non penso che l’Inter possa migliorare soltanto con big che costano 30 o 40 milioni. Noi, un po’ per le possibilità e un po’ per le idee, stiamo cercando di puntare su giocatori che possano diventare i nostri big. Poi si vedrà.

Il contratto di Ranocchia sarà rinnovato?
Sì. Con certe persone basta una stretta di mano e lui è una di queste, la notizia non è ancora venuta fuori perché ci sono dei problemi burocratici e cose del genere. L’altro giorno ha sbagliato ma sul gol ci sono diversi errori di squadra, non solo il suo. Sta lavorando duramente e tiene a questi colori, l’altro giorno ha giocato praticamente da infortunato e ha stretto i denti perché la difesa era in emergenza. Queste cose da fuori non si vedono ma incidono.

Schar, Khedira e Konoplyanka in scadenza a giugno: niente male!
Assolutamente, sono tre grandi giocatori. Khedira penso sia fuori dai nostri parametri, Konoplyanka invece sarebbe una grande opportunità ma a quanto ne so non ha ancora deciso se vuole rinnovare o no.

Cosa pensi dell’acquisto di Murillo?
Non è ancora un acquisto, anche se abbiamo praticamente definito la cosa. Per certi versi ricorda Cordoba: è aggressivo, rapido, bravo con i piedi. E’ un giocatore esplosivo, qualcosa di Ivan ce l’ha e difatti il nostro ex difensore è un suo grande punto di riferimento … poi naturalmente ognuno ha le sue caratteristiche. Certamente se venisse qui a fare anche solo la metà di quello che ha fatto Cordoba sarebbe già un grandissimo risultato (sorride, ndr).

A giugno l’Inter potrebbe provare ad arrivare a Dybala?
Penso sia un’operazione difficilissima. Il Palermo storicamente vende bene i propri gioielli e Dybala è uno di questi. Parliamo di un ottimo giocatore, lo avevamo cercato anche noi ma non aveva il passaporto (tra l’altro penso che anche il Palermo lo abbia preso da extracomunitario). In quel momento ci serviva un titolare e non abbiamo potuto puntare su di lui.

Che cosa cerchi in un giocatore da Inter?
Devi avere qualità tecnica, quella è alla base. Quando pensi all’Inter però devi avere anche degli aspetti caratteriali, il talento non basta se non hai carattere, grinta e voglia di migliorarti ogni giorno.

Più bello prendere un campione o vincere la scommessa su un giovane?
La seconda. I campioni li vedono tutti, invece puntare su un giovane che poi diventa forte è una grande soddisfazione.

Come è nata la trattativa che ha portato Shaqiri all’Inter?
Con il Bayern Monaco abbiamo parlato verso la fine dell’anno scorso, mentre con l’entourage molto da prima. Suo fratello, che è l’agente, era già stato qui prima che Shaqiri andasse al Bayern: ai tempi giocava nel Basilea ed era molto giovane. Noi abbiamo mantenuto i rapporti e riprendere il tutto è stato più facile. Quando è arrivato Mancini poi gli abbiamo messo sul tavolo un po’ di nomi e Mancini ha voluto fortemente lui, gli piaceva da molto tempo. E così siamo andati a prenderlo. Mancini sta puntando molto sui giovani, lo incuriosiscono: adesso abbiamo preso anche Correia e Italo, non sono potuti andare a Viareggio e così lui li ha voluti ad Appiano Gentile, li sta studiando.

In estate potrebbe arrivare Giovanni Simeone, figlio dell’allenatore?
Non penso, al momento abbiamo bisogno di altro… lui fa un attaccante.

Qual è il tuo bilancio dopo un anno da direttore sportivo dell’Inter?
Sono consapevole di aver fatto il massimo. Sono stati due mercati molto diversi tra loro, perché avevamo delle limitazioni finanziarie e perché c’erano due allenatori diversi. Quello di gennaio mi è piaciuto di più perché mi ha permesso di mettermi alla prova con giocatori più importanti e c’è stato anche un lavoro di scouting. Murillo e Brozovic sono stati seguiti per tanto tempo e sono felice di averli portati qui.

Lavezzi bloccato per giugno: è vero?
Lavezzi ci è sempre piaciuto, prima che andasse al PSG c’era stata la possibilità di portarlo qui. Lui ora gioca in Francia ed è difficile dire se verrà qui, ma nel calcio non si sa mai. Soltanto per Ronaldo e Messi posso usare la parola “impossibile”.

Osvaldo sarà ceduto entro sabato?
I tempi non li conosco, c’è questa cosa col Boca Juniors ma la sta portando avanti soltanto lui. Lui non è un giocatore di nostra proprietà, dovrà chiedere anche al Southampton ma noi comunque gli abbiamo dato piena disponibilità. Se è contento di tornare a Buenos Aires non possiamo che essere contenti per lui.

Un riassunto della tua carriera?
Sono arrivato all’Inter nel gennaio del 1998, come segretario del settore giovanile. Un anno sono andato a La Spezia e nel frattempo ho preso l’abilitazione da direttore sportivo, poi sono tornato all’Inter come direttore del settore giovanile e poi l’anno scorso sono diventato direttore sportivo. In realtà io ho fatto il mercato da solo soltanto adesso e quest’estate: negli anni scorsi l’ho sempre fatto di concerto con gli altri direttori sportivi. Ho iniziato nel giugno 1998 con Mazzola, poi con Oriali, Branca e via dicendo. Naturalmente poi col tempo i miei margini di autonomia sono cresciuti, di Branca ero praticamente il vice.

La migliore operazione dell’Inter?
Secondo me Ibrahimovic al Barcellona, lo abbiamo venduto per tantissimi soldi e al contempo abbiamo preso uno come Eto’o, che ci ha fatto vincere tutto. Anche quella di Ronaldo fu una grande operazione.

Contatti concreti con qualche giocatore per giugno?
Non smettiamo mai di lavorare. Stiamo programmando tutto perché se non lavori adesso poi non puoi sperare di chiudere a luglio o agosto. Mancini sa già che cosa vuole per la prossima stagione e noi stiamo cercando di fare il massimo per accontentarlo.

Ci sono possibilità di vedere Yaya Touré all’Inter?
Nulla è impossibile ma questa operazione ci si avvicina… se c’è una possibilità grazie a Mancini, che lo ha avuto per tanti anni, cercheremo di sfruttarla a tutti i costi. Yaya Touré è veramente un grande giocatore, uno che cambia una squadra e che vuole vincere sempre. Sarebbe una grande cosa.

Qual è la tua ambizione personale nella carriera?
Uno l’ho già raggiunto, era arrivare qui: mi ci sono voluti sedici anni, ma sono arrivato all’Inter. Per farlo sono anche dovuto tornare indietro, alla Pro Sesto non ero più segretario e ho accettato di diventarlo pur di arrivare qui. Posso dire di aver fatto parte dell’Inter che ha vinto tutto, e ora voglio cercare di costruire un’Inter che torni a vincere.

Che giocatori sono Italo e Correia?
Italo è un difensore centrale forte e giovane, ha sempre giocato in Primavera al Vasco Da Gama e lo abbiamo preso con l’idea di fargli fare qualche mese nella Primavera, ma ora Mancini lo sta provando e col mister non si sa mai. Correia invece è un attaccante che può giocare come prima o seconda punta, molto bravo dal punto di vista tecnico e forte, penso che farà parlare di sé. Lo chiamano ‘Ze Turbo’ e questo la dice lunga su quanto sia veloce.

Crisetig e Benassi torneranno all’Inter? E perché sono stati ceduti Bonazzoli e Duncan?
Crisetig sta facendo molto bene al Cagliari, è in prestito e non abbiamo voluto dare al Cagliari l’opportunità di riscattarlo. Sono convinto che prima o poi tornerà. Benassi invece è rientrato in una di quelle operazioni di comproprietà col Torino e sono contento perché ho visto che ha recuperato lo status di titolare. Gli altri due sono stati ceduti per evitare di sacrificare qualcuno dei titolari, ma su Bonazzoli sono sereno perché con la Sampdoria abbiamo un gentleman agreement che ci permetterà di riaverlo.

Allan è un profilo seguito?
Sì, è un’opportunità, ma non è facile perché l’Udinese è una di quelle società che quando vendono lo fanno a cifre alte.

AlessandroC

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