LOTITO COMUNICATO UFFICIALE/ROMA-Dopo essere finito in mezzo al polverone mediatico, a causa di una telefonata definita “scandalosa” e diffusa dal d.g dell’Ischia Pino Iodice, non si è fatta attendere la risposta del presidente della Lazio Claudio Lotito. In un comunicato ufficiale spiega chiaramente le sue ragioni e si difende. Ecco quello che ha dichiarato:
“In riferimento agli articoli di stampa apparsi a seguito della divulgazione, da parte del sig. Iodice, di un colloquio telefonico abusivamente registrato ed abusivamente divulgato anche tonicamente, desidero precisare:
1) l’oggetto del mio colloquio con l’interlocutore è consistito nell’esame di un programma di riforma del calcio italiano, a partire dal campionato di Lega Pro, relativo ad obiettivi ed argomenti che sono stai sottoposti all’assemblea dei club: si tratta della ripartizione delle risorse di mutualità, dello sviluppo di nuove fonti di ricavi commerciali e collaterali alla vendita dei biglietti per la partita, delle conseguenze derivanti dalla riduzione dei finanziamenti Coni, della modifica dei format dei tornei, al fine di consentire al pianeta calcio di mantenere autonomia finanziaria e di uscire dalla dipendenza dai network televisivi, le cui risorse tendono a ridursi in presenza di club con bacini di utenza ridotti e limitati;
2)in questo senso, il mio richiamo agli effetti negativi dell’accesso delle squadre provinciali alla serie A è stato da me indicato come rischio di una possibile riduzione dei diritti televisivi, in conseguenza della riduzione degli utenti, e non certo come desiderio di impedire ai club minori di arrivare a competere con i club maggiori;
3)questi programmi costituiscono lo scopo della mia azione nel mondo del calcio, come portata avanti da anni, con le battaglie per la costruzione degli stadi dei club, fonte di autonomia economica e di indipendenza sportiva;
4)contrabbandare queste mie valutazioni per tentativo di influire sul regolare andamento sportivo dei tornei, al fine di avvantaggiare i grandi club e svantaggiare i club di provincia, è un vero e proprio falso calunnioso, finalizzato a screditare la mia figura ed impedirmi di continuare nel rinnovamento che costituisce il programma della nuova dirigenza della FIGC;
5)nelle mie considerazioni telefoniche con il mio interlocutore ho anche sottolineato la natura collegiale degli organismi sportivi, ponendo in rilievo l’assenza di poteri decisionali dei vertici, il cui compito è solo quello di dare esecuzione alle delibere assembleari;
6)se si leggono le mie esternazioni in questa ottica, il mio dire appare logico e collegato ad una politica di riforme più volte pubblicizzata e portata all’attenzione delle istituzioni nazionali e sportive; se le mie dichiarazioni vengono strumentalizzate per travolgerne il contenuto e per sfruttarlo in termini di lotta di potere, come emerge dalle interpretazioni del mio interlocutore che ha “organizzato il suo agguato” e da certa stampa che ha voluto farvi da cassa di risonanza, si compie un vero e proprio falso intellettuale per agevolare l’agguato posto in essere da un soggetto che, forse, ha tirato la volata a chi crede di sovvertire in questo modo una legittimazione derivante da metodi democratici e trasparenti, ben lontani dalle furtive registrazioni di telefonate mirate a creare lo scandalo. Comportamento,questo, che non mi sembra conforme né alle norme deontologiche cui deve attenersi un tesserato né alle norme cui deve attenersi un qualunque cittadino”.
Luigi De-Stefani