Inter, il motto è sempre lo stesso: “vendere e poi comprare”

Yaya Touré
Yaya Touré

CALCIOMERCATO INTER / MILANO – Mister sincerità, ovvero il dg Fassone, a margine del sorteggio di Nyon che negli ottavi di Europa League ha abbinato il forte Wolfsburg alla squadra di Mancini, è stato ancora una volta chiaro e onesto circa il futuro ‘mercataro’ del club: “Per comprare”, a maggior ragione in caso di sanzioni Uefa e se non dovesse arrivare la Champions, “dovremo prima vendere”. Vendere e poi comprare si conferma il motto dell’Inter, che quindi a giugno dovrà fare di necessità virtù. E se la Uefa dovesse davvero ‘limitare’ il mercato – oltre a dare una multa -, cioè obbligare la società a spendere quanto e non oltre incassato, allora la strada diventerebbe una sola: fare una grande cessione, giusto per iniziare. Il nome che garantirebbe una notevole ritorno economico è quello di Mauro Icardi, vicino al rinnovo ma l’unico della rosa ad avere una valutazione superiore ai 30 milioni e, soprattutto, squadre importanti pronte ad un’asta per il suo cartellino.

E’ con i soldi della vendita del bomber argentino (e non solo) – ma, come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’, anche con quelli che potrebbero arrivare dai riscatti di Alvarez (11 milioni se il Sunderland si salva), Schelotto (3 se il Chievo si salva e se l’esterno raggiunge le 25 presenze), Mbaye (3 se il Bologna sale in A) e Pereira (per l’Esudiantes obbligo di riscatto a 5 milioni), anche se buona parte di essi sarebbero utilizzati per quelli dei vari Shaqiri, Dodò, Brozovic e Santon – che il ds nerazzurro Ausilio potrebbe tentare di prendere i rinforzi chiesti da Mancini: Darmian, Babacar, Lavezzi e così via. Fino al ‘sogno’ Yaya Touré, che però ha uno stipendio insostenibile (circa 8 milioni).

R.A.

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