INTER #askBROZOVIC / MILANO – Torna il consueto appuntamento del venerdì negli studi di ‘Inter Channel’ e questa volta, a sottoporsi alle domande poste dai tifosi nerazzurri su Twitter, c’è Marcelo Brozovic. Ecco le parole del croato, arrivato a gennaio dalla Dinamo Zagabria: “Ho scelto il numero 77 perché ho sempre avuto l’11, ma alla Dinamo era occupato e quindi ho pensato a quello che gli assomigliava di più. Come modello di gioco mi ispiro a Lampard, il mio ruolo preferito è l’interno di centrocampo a destra o a sinistra. Da piccolo amavo Frank e il Chelsea, mentre il mio preferito tra i giocatori dell’Inter è sempre stato Javier Zanetti. La mia leggenda preferita in assoluto, però, è Pelé. L’Inter? Essere qui è un onore, un qualcosa di unico, splendido. Sin da bambino mi sono posto l’obiettivo di arrivare in un club importante, e qui ho realizzato il mio sogno: gioco sempre con il cuore, voglio conquistare con l’Inter tutto il possibile. Quest’anno siamo ancora in corsa per l’Europa League (dove il croato non può giocare, avendo già preso parte al primo turno della competizione con la maglia della Dinamo Zagabria, ndr), ieri abbiamo perso e dovremo dare tutto per passare il turno. L’anno prossimo invece cercheremo di arrivare tra le prime due. Mancini? Mi piace come allenatore e come uomo, dialoga tantissimo con i giocatori. Ero certo che mi avrebbe dato spazio, anche per questo ho scelto di venire qui. Milano e i tifosi nerazzurri comunque mi piacciono tantissimo. Mi diverto e mi trovo benissimo, è come se fossi qui da dieci anni. Il mio piatto preferito è la pasta, alle ragazze italiane però preferisco le croate. E gli arbitri qui in Italia sono più severi. I miei compagni? Ho legato soprattutto con quelli che parlano la mia lingua: Handanovic, Kuzmanovic, Vidic… poi naturalmente c’è Kovacic che è mio amico da tanto, mi aiuta per qualsiasi cosa. E Ranocchia per me è un re, il migliore. In futuro non penso che farò l’allenatore, giocherò solo a calcetto”. Un consiglio di mercato ad Ausilio? “Non ne ha bisogno”, scherza, “ma tra i talenti croati punterei su Coric“.
Alessandro Caltabiano