“Morale? Dopo una sconfitta non si è mai felici, un 2-1 sarebbe stato accettato con più serenità ma ora dobbiamo pensare al campionato. Possiamo ancora recuperare, ma ci penseremo dopo la sfida con il Cesena. Il cambio di modulo? Santon era stanco e andava cambiato, in più abbiamo messo Shaqiri con Icardi e Palacio davanti, per cercare di fare gol. Magari ci saremmo anche riusciti, ma poi c’è stato l’errore da cui è nato il 2-1. L’idea però era quella di vincere. Deluso? Non sono deluso, se i giocatori vanno in campo e danno tutto si può anche sbagliare. Quella partita si poteva vincere, ma questo fa parte del gioco. La scelta di Carrizo? Dispiace per lui perché nel primo tempo ha fatto due grandi parate, abbiamo iniziato così e continueremo così. Ora pensiamo al Cesena, poi avremo quattro giorni per pensare solo al Wolfsburg”.
“Podolski? Ci aspettiamo di più, naturalmente. Vogliamo prima di tutto che giochi bene, poi se arriva il gol è anche meglio perché è quello che ci aspettiamo dagli attaccanti. Icardi giocherà anche se è diffidato, quando un attaccante fa attenzione può restare anche per dieci o dodici partite senza prendere un cartellino giallo. Felipe? Può giocare, sì. Chi non giocherà? Jesus è squalificato, Medel è stanco perché ha giocato tantissimo, poi c’è Palacio che comunque giovedì ha giocato bene e fatto gol. Prudenza? Stiamo concedendo troppo, su errori nostri. Gestire la partita non è sempre facile, con il Wolfsburg avremmo potuto vincere ma poi sono stati commessi errori. Grigliata? I ragazzi l’avevano già organizzata e non penso che faccia la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Anzi, potrebbe persino aiutare, perché queste cose fanno bene al gruppo”.
“Juan e Ranocchia coppia male assortita? Penso che siano la coppia migliore… in questo momento. Le parole di Pellegrini su Touré? Yaya lo considero più un figlio che un calciatore, e quando parlo di lui parlo dicendo che è un grandissimo giocatore e che se ci sarà la possibilità proveremo a prenderlo. Non mi sembra di aver detto niente di male. Rimonta per il terzo posto? Non si sa, ma io ci credo. Se non ci avessi creduto al Manchester City, non avrei vinto la Premier League recuperando 8 punti in 6 partite allo United. Il finale di stagione non è mai scritto nella pietra, ci sono diverse variabili che subentrano, perché alcune squadre possono essere più stanche o soffrire il doppio impegno tra campionato ed Europa”.
Alessandro Caltabiano
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