INTER ASKZANETTI / MILANO – E’ stato il vice-presidente dell’Inter a metterci la faccia il giorno dopo la brutta eliminazione dall’Europa League per mano del Wolfsburg. Javier Zanetti ha risposto alle domande via Twitter dei tifosi nerazzurri, ora più che mai inferociti – come dimostrato ieri sera al ‘Meazza’ – con la squadra allenata da Mancini.
“Ci abbiamo provato, ma non è andata come tutti volevamo – ha esordito l’argentino ai microfoni di ‘Inter Channel’ -. Il Wolfsburg ha saputo gestire la partita e punirci al momento giusto. Guardiamo avanti, ci prendiamo le nostre responsabilità. Ma ora non dobbiamo mollare, bisogna reagire e restare uniti anche perché mancano ancora undici partite. Mancini criticabile? Il suo valore non si discute, credo che il suo lavoro alla fine pagherà. Roberto è il tecnico giusto per l’Inter. Futuro? Pensiamo alla partita difficile contro la Sampdoria di Sinisa (Mihajlovic, ndr), un allenatore di grande personalità”.
LE DOMANDE DEI TIFOSI
Hai mai pensato di fare l’allenatore?
“No, ma in futuro tutto può succedere. Anche se non credo…”.
Mai avuto voglia di scendere in campo per dare la carica ai giocatori?
“Fuori si soffre, ma io ho avuto il mio tempo. Ora è giusto dare spazio ai giovani, i quali devono capire che si può sempre migliorare e che la maglia di un grande club come l’Inter va sempre onorata”.
Ranocchia è il capitano ideale?
“Si, e lo dico da sempre. E’ cresciuto con noi, è all’Inter da tanto tempo. Questi momenti lo aiuteranno a crescere”.
Fra quanto rivedremo un’Inter competitiva?
“Speriamo fra poco tempo, ma non facciamo paragoni col passato”.
Il momento più felice e triste della tua carriera in nerazzurro?
“Più triste il 5 maggio 2002 e la semifinale di Champions col Milan nel 2003. Più felice, la notte di Madrid”.
Cosa pensi di Kovacic?
“E’ un grande talento, deve continuare ad avere fiducia in sé stesso. Può fare il salto di qualità, Mancini ci punta tanto per questo lo sprona in continuazione”.
Cosa hai provato quando sei stato contattato dall’Inter?
“Non ci potevo credere, ero felice ma avevo paura. Però poi sono stato all’altezza”.
Con quali tecnici hai lavorato meglio nella tua carriera?
“Cuper, Mancini e Mourinho. Con loro tre si lavorava anche tanto”.
Secondo te chi della Primavera potrà fare strada in Serie A?
“Ce ne sono tanti. Dico Puscas e Bonazzoli…”
Il prossimo anno potremo arrivare tra le prime tre?
“Credo di sì, sono molto fiducioso. Stiamo lavorando per tornare ad essere protagonisti”.
Quali sono gli obiettivi da qui a fine stagione?
“Fare più punti possibili”.