Inter, pro e contro della qualificazione in Europa League

Roberto Mancini ed Erick Thohir

INTER, PRO CONTRO EUROPA LEAGUE THOHIR / MILANO – Mancano ancora due mesi alla fine, ma la stagione dell’Inter può già definirsi fallimentare. Eliminata dalla Coppa Italia e dall’Europa League, la formazione nerazzurra è fuori dalla lotta per il terzo posto in campionato che vale la Champions e, con 11 giornate ancora da disputare, si trova di fronte ad un dilemma: conviene ottenere la qualificazione ai preliminari di Europa League la prossima stagione?

PRO – La risposta del presidente Erick Thohir è “assolutamente sì” e lo ha fatto sapere alla squadra e allo staff tecnico dopo la sconfitta contro il Wolfsburg tramite sms. Per il numero uno dell’Inter la vetrina continentale rimane fondamentale sia per rientrare nei paletti del piano economico, sia per una questione di immagine internazionale e finanziamento delle banche. Il preliminare in programma tra il 30 luglio ed il 6 agosto, peraltro, non cozzerebbe con la ricca tournée asiatica voluta da Thohir: meno vacanze, ritiro a Brunico anticipato a fine giugno e un’amichevole in meno in estremo oriente sono la soluzione.

CONTRO – La risposta del tecnico Roberto Mancini è “forse no” e lo ha ribadito subito dopo l’uscita dall’Europa League. Visti i problemi legati al fair play finanziario, l’Inter verrà multata e potrebbe essere costretta a ridurre la lista Uefa da 25 a 21 elementi, oltre ad essere costretta ad ottenere la parità di bilancio tra entrate e uscite nel mercato estivo. Sanzioni che verrebbero congelate qualora per un’annata i nerazzurri non partecipassero alle coppe europee. Inoltre non ci sarebbero vincoli per le spese di mercato, con Thohir che potrebbe costruire una squadra per puntare in alto senza badare ai conti. Infine vanno tenuti in considerazioni gli esempi della prima Juventus di Conte, della Roma della passata stagione e della Lazio di quella attuale che senza Europa League hanno fatto benissimo in campionato.

Maurizio Russo

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