Inter, Kerlon: ”Infortuni, Di Carlo e ‘Foquinha’: ecco perché ho fallito”

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INTER KERLON / MILANO – A ‘La Gazzetta dello Sport’, ecco un’intervista all’ex meteora Kerlon Moura, detto Foquinha: ”Non sono amareggiato per come sono andate le cose. Noi atleti possiamo attraverso tante difficoltà, alcuni riescono a superarle, altri no. Mi ritengo una persona fortunata per tanti motivi, non ho motivi per pentirmi anche se ho subito 4 lesioni ai legamenti delle ginocchia, 2 per gamba, e una per caviglia. Sei infortuni in totale, recuperavo ma poi ne arrivava un altro – spiego -. Non ho rancore nei confronti dell’Inter: avevo subito uno stop già al Cruzeiro, l’Inter mi fece recuperare e mi mandò al Chievo. Ho imparato molto da Di Carlo, senza gli infortuni sarebbe andata in modo diverso. Ero giovane, avevo 20 anni. La mia immaturità mi impediva di accettare certe decisioni. Pensavo di avere una forma migliore. E un tecnico che non ti fa giocare può infastidirti. Mi aggregai all’Inter nella prima stagione di Mourinho, il problema erano le contusioni continue, comprendo bene l’Inter per non averci creduto. Ho accettato questa sfida al Miami Dade F.C. perché ho bisogno di ritrovare il piacere di giocare, di fare qualcosa di produttivo. Il desiderio di essere un grande giocatore non muore mai, al massimo dorme per un po’. La stessa MLS è una grande vetrina, anche se sogno di ritornare in Brasile. Il mio colpo da ‘Foquinha’? Penso sia stata la miglior trovata della mia carriera. Lo tentai a 8 anni e avevo già un buon controllo di palla. Mio padre mi chiese di camminare col pallone in testa, poi di correre, infine perfezionammo la visione periferica e l’equilibrio. Mi preparavo ore per poterlo mettere in pratica. La maggior parte delle volte sollevavo la palla all’altezza del corner e proseguivo. Oggi mi sento ancora Foquinha, non mi preoccupo per chi mi critica: li sfido a provarlo, è molto difficile” ha concluso.

S.M.

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