INTER MANCINI MERCATO HERNANES / MILANO – Da Santon, dopo un ottimo inizio scalzato da Juan Jesus e D’Ambrosio a Podolski, decisivo solo a Udine, passando per l’impalpabile Brozovic (elogiato troppo presto) al finora più deludente Shaqiri (ieri sesta panchina consecutiva), escludendo il parametro zero Felipe che è stato preso più per fare numero che per giocare (quello che sta avvenendo…). Ora possiamo dirlo: come quello della scorsa estate, anche il mercato di gennaio è da considerarsi fallimentare. Almeno per ora, visto che tre degli ultimi cinque acquisti (Santon-Brozovic-Shaqiri) possono ancora essere ‘rigenerati’ da Mancini (che dei cinque ha veramente voluto solo Podolski), comunque responsabile al pari di Ausilio di una campagna rafforzamento che fino ad oggi non è stata davvero tale, perlomeno per quanto ci si aspettava o si augurava Thohir. Allo stesso Mancini, però, potremmo dare molti meriti sul recupero di Hernanes (l’acquisto più costoso della gestione indonesiana, circa 20 milioni) finalmente al top della condizione fisica e finalmente schierato nel ruolo a lui più congeniale, ossia quello di trequartista, dove da un mese a questa parte sta risultando decisivo con gol e prestazioni importanti.
E dove Mazzarri, che spinse per averlo nel gennaio di un anno fa e che spesso e volentieri l’ha avuto a disposizione acciaccato, non lo impiegò quasi mai, se non in qualche rara occasione, preferendolo come mezz’ala, che non è. Ma allora, vale la pena chiedersi, perché se lo fece comprare? Un mistero, come i 9 milioni per Dodò.
Raffaele Amato