Mancini: “Juventus? Più difficile senza Hernanes e Guarin. Icardi lavorava male, poi…”

Roberto Mancini
Roberto Mancini

INTER-JUVENTUS MANCINI / MILANO – “Voto alla stagione dell’Inter? Siamo partiti per arrivare terzi, siamo ottavi e quindi è un cinque e mezzo che può arrivare a un sei stiracchiato se dovessimo centrare il sesto posto“. Così Mancini a ‘Tuttosport’, alla vigilia della partitissima contro la Juventus, che mercoledì ha ottenuto la qualificazione alla finale di Champions.

“Anche se dovesse cambiare qualche uomo, chi andrà in campo, oltre a essere più fresco, sarà motivato dall’idea di dimostrare di poter giocare nella squadra che ha appena raggiunto un traguardo così importante – sottolinea il tecnico nerazzurro -. Sono partite che mi piacciono, perché c’è lo stadio pieno e tanta rivalità. A proposito: credo che la rivalità tra Inter e Juve debba tornare a essere solo a livello sportivo. È ridicolo parlare ancora di Calciopoli, cioè di cose che fanno parte del passato. Non se ne può più”.

“Noi dobbiamo solo continuare a fare quello che sappiamo. Però mancando Hernanes e Guarin, sarà un po’ più difficile”. Domani potrebbe giocare dal primo minuto Lukas Podolski, fin qui autentica delusione eccezion fatta per il gol decisivo a Udine: “Non la ritengo una scommessa persa, anche se non ha reso come speravamo all’inizio. Lukas è un ragazzo serio, molto positivo col gruppo e sono contento di averlo conosciuto”.

Certa, ovviamente, la presenza di bomber Icardi: “Da fuori, dà un’impressione diversa da quello che è. Quando sono arrivato, non è che io non lo vedessi: lui lavorava male in allenamento e non aveva l’atteggiamento giusto per migliorare. Dopo un mese si è messo a lavorare per bene e oggi è migliorato tantissimo. Una persona va conosciuta per dare dei giudizi e credo che Martino (‘non mi piace il suo stile di vita’, riferito all’argentino) abbia un’impressione che non è quella giusta. È anche vero che l’Argentina ha i migliori attaccanti al mondo. Mauro è giovane e credo che un giorno possa diventare il centravanti dell’Argentina”, chiosa Mancini.

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